La Nuova Sardegna

L'appello

Per favore diteci qualcosa sul Pnrr

di Luca Deidda
Per favore diteci qualcosa sul Pnrr

La Regione non aggiorna i dati - Il commento

21 agosto 2023
3 MINUTI DI LETTURA





PNRR Sardegna. Ebbè, a che punto siamo? Difficile dirlo. Perché l’informazione, aldilà degli sforzi delle amministrazioni coinvolte, è dispersa in mille rivoli. Iniziamo dagli stanziamenti. Il dato disponibile sul sito RAS, aggiornato ad aprile 2023, è di 1,77 miliardi circa. Tanti o pochi? Ritorniamo sul conto a spanne fatto un anno fa. Il PNRR nazionale vale 191,5 miliardi circa. Dati ISTAT 2022 alla mano, la popolazione sarda è circa il 2,69% di quella nazionale. Se i soldi PNRR fossero distribuiti sulla base della popolazione di ogni regione avremmo dovuto beccare oltre 5,15 miliardi. In realtà il PNRR prevedeva che il 40% delle risorse vada al sud. Se imponessimo questo vincolo, avremmo dovuto aspettarci oltre 7 miliardi. Come mai siamo fermi a 1,77? Già nella relazione del febbraio 2022, fatta dall’allora ministro Franco, si parla di 2,2 mld assegnati alla Sardegna a fronte dei 56,6 per i quali all’epoca erano state completate le operazioni di stanziamento. Rispetto a 1,77, c’è una discrepanza di 500 milioni di euro. Siamo certi che esiste una spiegazione semplice e convincente. Una informativa ufficiale RAS trasparente e sistematica su questi numeri sarebbe utile. Immaginiamo che possa farsene carico la cabina regionale di regia del PNRR Sardegna che, istituita nell’autunno 2021, si riunisce con cadenza bimestrale. La coordina la direzione generale della presidenza RAS. Ne fanno parte ANCI, UPI e CAL. O forse la cosiddetta segreteria tecnica, altro organismo presentato nel piano regionale PNRR per la Sardegna. Passiamo all’attuazione. Stando al link sopracitato, gli 1,77 mld di euro sono spalmati sulle 6 missioni come segue. M1, “digitalizzazione, innovazione, competitività e turismo”, 57,44 milioni. M2, “rivoluzione verde e transizione ecologica”, 394,32 milioni. M3, “infrastrutture per una mobilità sostenibile”, 538,7 milioni. M4, “Istruzione e ricerca”, 118,3 milioni più altre risorse in acquisizione. M5, “Coesione e inclusione”, 103,7. M6, “Salute”, 220,1 milioni, a cui si aggiungono i 331,30 milioni del fondo complementare per la Sardegna. A che punto siamo con l’attuazione del programma di investimenti previsto? Più specificatamente, seguendo la scheda RAS. M1: A che punto sono gli obiettivi che dovrebbero raggiungere i 1000 esperti? Cosa abbiamo fatto per l’attrattività dei borghi? M2: A che punto sono le green community? Le ciclovie? La costruzione di edifici scolastici? Le infrastrutture idriche e gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico? M3: Cosa abbiamo fatto a oggi su rete ferroviaria e sviluppo sistema portuale? M4: Sugli asili nido e scuole d’infanzia e infrastrutture sport? M5: occupabilità e centri impiego, sostegno persone non autosufficienti, housing temporaneo, ZES, aree interne, quali interventi sono andati in porto? M6: come siamo messi sulle 50 case e sui 13 ospedali della comunità previsti? Su digitalizzazione dei dipartimenti di emergenza e accettazione? Sulla riqualificazione della rete ospedaliera?

È già tempo di campagna elettorale, e di programmi. In una democrazia matura, per chi intende riconfermarsi, il programma più convincente dovrebbe avere al primo punto una risposta sistematica, trasparente, documentata e verificabile a queste domande, alle quali dovrebbe rispondere in maniera circostanziata anche chi intende conquistare il governo. In una democrazia matura, non rispondere in maniera puntuale a queste domande significherebbe sconfitta. Ma siamo una democrazia matura? L’ingrediente necessario è un elettorato consapevole che non pende dalle labbra dei politici per un tozzo di pane; speriamo.

Primo piano
Cronaca

Schianto mortale tra Alghero e Olmedo, arrestato il conducente dell’auto che ha invaso la corsia

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative