La Nuova Sardegna

La storia

La città americana del marchese di Mores

di Dario Budroni
La città americana del marchese di Mores

Si chiama Medora e si trova negli Stati Uniti. Fu fondata nel 1883 da Antoine Manca. L’associazione Litteras Antigas «Al lavoro per un gemellaggio con il nostro paese»

02 novembre 2023
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Inviato a Mores La grande pianura finisce ai piedi delle brulle pareti dei canyon. Tra cervi, aquile, bisonti e cani della prateria, il marchese di Mores dondola in sella al suo cavallo finché non decide di fermarsi in mezzo al nulla. È qui che fonderà la sua piccola città fatta di recinti per il bestiame, case di legno e porte a spinta tipiche dei saloon. Non in Francia e tanto meno nella vecchia e lontana Sardegna: benvenuti a Medora, nel North Dakota, un villaggio di poche anime dove ancora oggi resta in piedi la statua di un uomo vestito da cowboy ma con le radici familiari ben piantate nella zona del Meilogu. È Antoine Amédéè Marie Vincente Manca. E il titolo, francesizzato, è quello di marquis de Morès. Il rampollo di una antica e nobile famiglia isolana finito dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti, per inseguire la via del west e dare forma alle sue poco fortunate iniziative imprenditoriali. Ancora oggi Medora, fondata come piccolo villaggio nel 1883 lungo una primitiva linea ferroviaria, conserva la memoria del suo bizzarro e controverso fondatore. C’è una statua e anche un piccolo museo allestito in quella che fu la sua residenza, il Chateau de Mores. Una storia che i giovani componenti dell’associazione Litteras Antigas di Mores hanno deciso di raccontare e valorizzare. E c’è anche un sogno da tirare fuori dal cassetto: dare vita a un gemellaggio tra il loro paese e la lontana cittadina americana.

Da Mores agli Usa Cosa ci faceva un marchese di Mores nel Dakota del nord? La storia è lunga e complessa. Dopo la fine del feudalesimo, il marchesato si estinse e un ramo della famiglia finì in Francia, dove, nel 1858, a Parigi nacque Antoine Manca. «Sposò una donna chiamata Medora von Hoffman – spiega Maria Laura Melas di Litteras Antigas –. Era la figlia di un banchiere di Wall Street. Con il sostegno del suocero, il marchese di Mores cominciò così a interessarsi alle nuove vie commerciali americane e in particolare a quelle dedicate alle carni». Dunque l’idea e la necessità di fondare, ancora giovanissimo, un piccolo centro nel North Dakota. Una sorta di deposito per la carne da inviare poi, a bordo dei treni, fino alla città di Chicago. Nel suo paesino, al quale diede il nome della moglie, realizzò una residenza con 26 camere, più un teatro e una scuola. «Creò un paese ben gestito – aggiunge Gian Mario Chessa, il presidente di Litteras Antigas –. Ancora oggi Medora è un luogo piccolo ma vivo. Conta poco più di cento abitanti, ma è molto frequentato soprattutto dai turisti. Ospita un evento molto importante, tra musical e voli delle mongolfiere, e le valli attorno si prestano alle gite a cavallo. Medora era amata anche da Theodore Roosevelt, il presidente degli Stati Uniti». In ogni caso, l’avventura imprenditoriale di Antoine Manca non andò a buon fine. Gli investimenti del marchese di Mores non furono fortunati e lui, come troppo spesso è accaduto nella storia, incolpò dei suoi fallimenti i commercianti ebrei. «Intrepido imprenditore e inquietante antisemita» lo definisce lo studioso e giornalista Antonio Areddu, che ad Antoine Manca e ai marchesi di Mores ha dedicato importanti studi tra cui due libri. «Alcuni giornalisti lo inserirono addirittura nella cerchia dei pazzi e dei mattoidi» aggiunge Maria Laura Melas.

Dall’India a Mores Chiusa l’esperienza americana, Antoine Manca progettò tanti altri investimenti, ancora senza particolare fortuna. Finì per sperperare gran parte delle sue ricchezze in India e in Nepal e provò anche a costruire una linea ferroviaria nell’Indocina francese. Si occupò anche di politica, in Francia, portando all’estremo le sue posizioni antisemite. Con qualche decennio di anticipo, cominciò a utilizzare il termine fascio e fondò addirittura una delle prime associazioni di stampo nazionalsocialista. Il tutto condito da non poche azioni violente nei confronti dei cittadini ebrei. Mosso anche da mire coloniali, Antoine Manca decise si puntare sul nord Africa, dove tra l’altro si sarebbe voluto alleare, sempre in chiave antisemita, con il mondo islamico. Alla fine, però, a essere ucciso in Africa fu proprio lui. Ci pensarono, nel 1896, i Tuareg. «Venne preso e trafitto con una sciabola e il suo corpo fu mutilato – spiega Maria Laura Melas –. Si dice che i suoi assassini vennero poi trovati grazie alla moglie Medora. Il corpo, alla fine, venne trasportato e sepolto in Francia. A Mores issarono le bandiere a mezz’asta». Prima di partire per l’Africa, però, Antoine Manca passò per la terra delle sue origini, la Sardegna. «Fece tappa anche a Mores – prosegue Melas –. La popolazione lo accolse piuttosto bene e lui promise una quota per la restaurazione del campanile. Donò qualcosa anche ai poveri». Ma non solo. «In virtù di antichi privilegi, andò a Thiesi e pretese di entrare in chiesa a cavallo» sorride Chessa.

Il gemellaggio Non proprio un santo, insomma. Ma la storia è storia e i giovani dell’associazione Litteras Antigas, da tempo impegnati con grande passione nella valorizzazione del passato del loro paese e tra l’altro ideatori di un bel museo nel centro storico, si sono rimboccati le maniche con l’obiettivo di dare vita a un gemellaggio tra la sarda Mores e l’americana Medora. L’associazione è anche in contatto con i gestori del museo ospitato alla Chateau de Mores, che racconta la storia della cittadina e del marchese. «Abbiamo in mente di dare vita a scambi culturali con periodi di studio a Medora – spiega Chessa –. Sarebbe una grande occasione per imparare la lingua e scoprire la cultura locale. Siamo convinti che tutto questo porterà numerosi benefici a entrambe le comunità».
 

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