Tumori al polmone, sfida da vincere con prevenzione e investimenti
Prospettive e sfide analizzate nel convegno che si è svolto a Cagliari
Cagliari È ormai conosciuto come una sorta di killer tra i tumori: è responsabile della morte di circa 34mila italiani ogni anno. Concede una sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi ad appena sedici malati su cento.
Percentuale che si abbassa a dieci se la malattia è in fase metastatica, dramma che riguarda il 40 per cento dei pazienti. È il tumore al polmone, con il suo seguito di cifre crude e feroci. Numeri che sono stati dibattuti al convegno “In pole position - Progressi nella lotta al tumore al polmone in Sardegna: prospettive e sfide”.
E nell’isola non va meglio. Anzi, i dati (2019) narrano diecimila nuovi casi annui di tumori maligni. Solo il cancro della prostata e del colon retto, con il 17 per cento dei casi, prevale sul 12 del polmone. Intanto, in attesa degli screening come quelli del seno o del colon-retto, per il cancro del fumatore, otto pazienti su dieci sono tabagisti, c’è il programma Risp (Rete italiana screening polmone).
Promosso dal ministero della Salute coinvolge 18 centri, ha un programma multicentrico di diagnosi precoce che prevede una Tac a basso dosaggio senza contrasto con l’obiettivo di reclutare diecimila soggetti ad alto rischio.
«Ma – spiega Michele Boero, direttore Medicina nucleare Arnas Brotzu e responsabile scientifico dei lavori – la Sardegna non ne fa parte». Insomma, c’è da fare e anche in fretta. «Abbiamo seguito la direttiva del Parlamento europeo e stanziato fondi per i percorsi di screening. Sappiamo che per ogni euro speso in prevenzione se ne hanno tre in ricadute sociali e sanitarie» rimarca Stefano Schirru, presidente Commissione bilancio del Consiglio regionale. «Dopo anni di definanziamento in finanziaria per la sanità ci sono 131 miliardi, tre in più del 2022. Ma – aggiunge Ugo Cappellacci, presidente Commissione Affari sociali Camera dei deputati – servono fondi per prevenzione e ricerca».
Ci sono i corsi di alfabetizzazione sanitaria e stili di vita nelle scuole dell’obbligo. Ma non basta. «La battaglia contro il tumore al polmone è dura ma la si può combattere» sintetizza Emilio Montaldo, presidente Ordine medici di Cagliari. «Lavoriamo alla classificazione molecolare dei pazienti: il primo passo per le terapie integrate» aggiunge Giuseppe Palmieri, ordinario Genetica medica a Sassari.
Dal capoluogo refoli di speranza da Giorgio La Nasa, prorettore Attività sanitarie: «Con terapie innovative a bersaglio molecolare, anticorpi monoclonali e terapie cellulari rigenerative, si farà sempre meglio». Ai lavori sono intervenuti il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu («L’ambulatorio per la prevenzione del cancro al seno è già al completo per il 2024!»), la direttrice generale dell’assessorato alla Salute, Francesca Piras e, tra gli altri, gli specialisti Efisio Defraia (Mater Olbia), Stefano Profili, Antonio Cossu e Antonio Pazzola (Aou Sassari), Clelia Madeddu (Aou Cagliari) e Francesca Capelli (San Francesco, Nuoro).
Il re dei killer richiede team multidisciplinari, fondi per strutture, cure e innovazione, oltre a sensibilità politica. Senza, sarà complicato.