Film su Grazia Deledda, dalla Regione un milione di euro per una società romana
Undici produttori sardi si erano riuniti in un consorzio, ma non è bastato: un emendamento alla Legge di stabilità ha premiato la Gika Productions
Un anno fa, dopo aver saputo la notizia che la Regione avrebbe finanziato con un milione di euro un film tratto da un libro di Grazia Deledda, undici produttori cinematografici sardi facenti parte delle due associazioni di categoria presenti nell’isola, l’Agici e la Cna, avevano deciso di unirsi e proporsi collegialmente per la realizzazione del lungometraggio in attesa di un provvedimento sulle regole di partecipazione e di affidamento del fondo. Il bando, però, non è mai uscito e dodici mesi dopo è arrivata per loro la beffa: con un emendamento della legge di stabilità quel milione di euro è stato attributo alla Gika Productions, società di produzione romana.
«Siamo molto amareggiati e arrabbiati» le prime parole di Massimo Casula, referente dell’Agici (Associazione generale industrie cine-audiovisive indipendenti) che denuncia insieme a questa assegnazione senza passare per alcun bando pubblico anche un problema più ampio per il settore. «Da ottobre 2021 – spiega Casula – non viene fuori un bando dalla Regione per la produzione e si è proceduto allo scorrimento delle graduatorie che non fa bene al movimento». E in questo vuoto che il consiglio regionale aveva previsto un contributo eccezionale di un milione per un lungometraggio basato sull’opera della scrittrice premio Nobel, al quale i produttori sardi avevano risposto con l’idea di associarsi per l’importanza del progetto. Prima che nel nuovo emendamento fosse inserito il nome della società beneficiaria: la Gika Productions.
«Va ricordata – aggiunge Casula – la presenza in Sardegna di una legge cinema dove si impone, oltre alla necessità di un bando, che nessun film possa prendere più di mezzo milione di euro e che l’ammontare del contributo sia al massimo il 35 per cento del costo del lungometraggio. In questo caso si danno invece liberamente un milione di euro a una società con nessun obbligo di spesa, tra l’altro, sul territorio. Potrebbero girare anche a Roma. Un’elargizione gratuita che ci ha lasciati davvero di stucco». Una cifra sicuramente importante come si può capire dal paragone con i fondi dati normalmente ai film sardi. «La dotazione annuale sulla produzione dei lungometraggi – spiega ancora Casula – è solitamente tra il milione e il milione e trecentomila euro. Somma che però viene suddivisa in cinque, sei progetti tra le decine che si propongono. Andiamo quindi in competizione per un importo decisamente minore rispetto a quello in questione e che deve essere investito obbligatoriamente sul territorio».