La Nuova Sardegna

Caro trasporti

Volare nell’isola è proibitivo, Capodanno con pochi turisti

di Salvatore Santoni
Volare nell’isola è proibitivo, Capodanno con pochi turisti

Nonostante i grandi eventi con i big restano i limiti dei collegamenti. Le strutture extralberghiere sono prenotate per metà soprattutto nel Nord

22 dicembre 2023
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Sassari Nonostante la massiccia presenza di big della musica e dello spettacolo quello dell’isola non sarà un Capodanno per turisti. I voli disponibili infatti scarseggiano. E i pochi posti che si trovano costano un botto. Se due turisti volessero trascorrere l’ultimo dell’anno nell’isola dovrebbero mettere in conto di spendere, tra il viaggio e il pernottamento, almeno mille euro. Ecco perché i grandi eventi di fine anno a Cagliari, Olbia, Alghero, Castelsardo e Nuoro saranno per la stragrande maggioranza a uso e consumo soltanto dei sardi. «Quando parliamo di turismo durante le festività natalizie – spiega Maurizio Battelli, presidente dell’associazione Extra, che racchiudere oltre 700 operatori dell’extralberghiero in tutta l’isola – parliamo di eventi che portano più che altro a movimenti interni alla regione».

Niente turisti Chi ha immaginato comitive di turisti organizzati pronti ad arrivare nell’isola per trascorrere la notte di San Silvestro dovrà fare i conti con una triste realtà. «Dubito che ci sia un qualche movimento di questo genere – riprende Battelli –. I concerti e gli eventi sono sparsi un po’ in tutta Italia e c’è un punto importante che riguarda la Sardegna: non ci sono voli aerei. Il poco di movimento che c’è riguarda soprattutto i sardi che rientrano a casa per ricongiungersi ai famigliari. Non c’è un traffico di turismo che arriva dall’esterno. Ma poi basta girare per il centro, per esempio di Cagliari, non c’è traccia visibile di turisti in questo periodo».

Nord in testa La mappa delle prenotazioni nelle strutture extralberghiere nasconde una sorpresa. «Dal punto di vista delle prenotazioni nelle strutture – aggiunge – il fatto di aver comunicato con largo anticipo i big di Alghero (Ligabue) e Olbia (Zucchero e Salmo) ha permesso di riempire in anticipo le strutture. Per la notte di Capodanno nel Nord Sardegna siamo intorno al 60% di occupazione, e c’è ancora una settimana che permetterà di completare altre prenotazioni. Normalmente l’ultimo dell’anno nell’isola si arriva intorno al 72% di capienza delle strutture extralberghiere». Anche Sassari (Renga&Nek) inizia a dare qualche segnale di crescita. «Dal punto di vista dell’extralberghiero – riprende Battelli – qualche struttura sta cominciando a muoversi. Sassari è una realtà ancora molto inesplorata e che potrebbe fare molto di più. Diciamo che si trova nelle condizioni in cui era Cagliari 15 anni fa. Però i segnali sono positivi».

Cagliari arranca Il concerto di Marco Mengoni a numero chiuso a Cagliari ha tirato il freno a mano alla possibilità di grossi arrivi nel capoluogo. Un turista dovrebbe, prima di imbarcarsi in un viaggio che ha dei costi da salasso, avere la certezza di poter partecipare all’evento. Insomma, una situazione un po’ troppo macchinosa. «Cagliari sta soffrendo dal punto di vista prenotazioni – spiega Laura Zazzara, la presidente dell’associazione “B&b in Cagliari e Sardegna” – la notte di San Silvestro avrà un riempimento delle strutture extralberghiere intono al 50%, che è poco. Questo anche perché il concerto di Mengoni è a numero chiuso». «Stiamo parlando di un artista che potenzialmente avrebbe calamitato moltissimo – aggiunge – ma il concerto comincia a mezzanotte passata, ed è ovvio che chi vuole entrare sarà in fila ai cancelli dalle 18. È difficile immaginare un turista che riesce a prendere questi biglietti online e poi sta lì in fila».

La palla al piede Ma se, invece, i trasporti fossero stati migliori sarebbe cambiato qualcosa? «La questione è che non ci sono voli e quando ci sono i prezzi sono alti – riprende Zazzara –. I voli in questo periodo sono soltanto quelli della continuità territoriale, e in questo modo è difficile immaginare di portare turisti. In questo periodo, tipicamente, le strutture ricettive lavorano poco. Chi arriva sono i sardi che si ricongiungono alla propria famiglia». «È un peccato – conclude Laura Zazzara – perché se ci fossero stati dei voli di tipo turistico, con collegamenti diretti verso i paesi del Nord Europa, avremmo avuto una grandissima opportunità turistica. E invece il 31 dicembre di quest’anno sarà come tutti gli altri: si ridurrà tutto a una notte e non cambierà le sorti di nessuno».

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