La Nuova Sardegna

Il Natale degli emigrati

Le festività del fantino dei record Giovanni Atzeni “Tittia”: «Con i miei cavalli e l’isola nel cuore»

di Silvia Sanna
Le festività del fantino dei record Giovanni Atzeni “Tittia”: «Con i miei cavalli e l’isola nel cuore»

Il racconto del giovane originario di Nurri

24 dicembre 2023
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Sassari La Sardegna è sempre lì, luogo del cuore e degli affetti più cari. E anche dei Natali più gioiosi, con gli amici e con la famiglia, come quelli dell’infanzia trascorsi in Germania, «quando a casa nostra veniva Babbo natale a portarci i regali. Da 15 anni non torno a casa per le feste. Ma c’è una ragione: mi tocca lavorare». Già, perché il suo team di collaboratori, nella scuderia alle porte di Siena, è interamente sardo «e i ragazzi per il fine anno tornano nell’isola. È giusto così». Ecco perché Giovanni Atzeni, Tittia per tutti, il fantino dei record (10 quelli vinti), all’alba del 25 sarà già nelle stalle per accudire gli animali «e così anche il giorno dopo e quello ancora, sino a Capodanno toccherà a me. Dovrò lavorare più del solito».

Ride di gusto Tittia, e spiega che ogni Natale è così. Ma non per questo non si festeggia, seguendo collaudate abitudini, sia per quanto riguarda la compagnia sia per il menu. «Saremo io, Ilaria, nostro figlio Mattia, i miei suoceri. La cena del 24 rigorosamente a base di pesce, impossibile cambiare. Il 25 a pranzo, invece, è il giorno della carne». E anche un po’ della Sardegna, tra pasta al forno, agnello e vitello. «Ci piace mangiare sardo, non solo durante le feste. Per esempio i culurgiones: me li faccio spedire perché qui non si trovano».

E le feste sono anche una delle poche occasioni in cui Tittia può trasgredire dal suo controllatissimo regime alimentare: dopo settembre, finiti i pali, il super fantino inizia a concedersi qualcosa in più rispetto alle uova e carne alla griglia che mangia abitualmente. «Anche perché a settembre generalmente torno in Sardegna, a Nurri. E lì è impossibile dire di no a certe bontà». Anche qualche mese fa è stato così, quando Tittia e la famiglia sono andati a trovare i genitori e le sorelle: «Una grande gioia, come sempre lì mi sento a casa. E anche per mio figlio è meraviglioso ricevere tutto quell’affetto.

Lui non vede l’ora di ritornare in Sardegna». Per ora dovrà pazientare, perché la stagione delle corse è alle porte: «Quelle all’ippodromo sono finite, stanno per iniziare i palii. Il primo appuntamento importante a Buti, in provincia di Siena, il 21 gennaio: «Al Palio correrà Michel Putzu, un bravo fantino di Teti, con uno dei nostri cavalli. Sarà l’inizio della nuova stagione, in vista di Palii di Siena, di Provenzano e dell’Assunta. Con la Sardegna ci rivedremo l’anno prossimo – dice Tittia – ma è sempre qui con me. È la mia casa, ha un posto speciale nel mio cuore e non posso dimenticarlo».

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