La Nuova Sardegna

Le indagini

Il presidente della Regione Christian Solinas indagato: «Un teorema contro di me»

di Andrea Massidda
Il presidente della Regione Christian Solinas indagato: «Un teorema contro di me»

Al governatore e ad altri sei sequestrati beni per 350mila euro. La procura indaga su una compravendita e un incarico in cambio di una laurea a Tirana

18 gennaio 2024
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Cagliari Beni mobili e immobili per un valore di circa 350mila euro sono stati sequestrati ieri mattina in via cautelativa dagli agenti della Guardia di finanza al presidente della Regione Christian Solinas e ad altre sei persone indagate per corruzione – esattamente come l’attuale governatore – nell'inchiesta dal doppio filone che ha acceso un faro su una compravendita sospetta a Capoterra e su un incarico (quello di Roberto Raimondi alla direzione generale dell'Autorità di gestione del programma Eni-Cbc bacino del Mediterraneo) in cambio della promessa di una laurea honoris causa all’università di Tirana, in Albania.

Il provvedimento Un provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari Luca Melis su richiesta del sostituto procuratore Giangiacomo Pilia e arrivato proprio all’inizio della campagna elettorale che vede il governatore uscente e il suo partito, il Psd’Az (sostenuto a Roma dalla Lega di Matteo Salvini), confrontarsi anche a livello nazionale con la coalizione di centrodestra a proposito del candidato leader che dovrà rappresentare l’attuale alleanza nella corsa a Villa Devoto.

Laurea albanese I sequestri – che coinvolgono i fedelissimi del governatore Nanni Lancioni e Christian Stevelli – sono stati eseguiti ieri mattina da parte della Guardia di finanza. Per gli inquirenti, Roberto Raimondi avrebbe proposto all’intermediario Stevelli una laurea honoris causa in Medicina all’università di Tirana, con docenze pagate a peso d’oro, in cambio della sua nomina a direttore generale di Enpi Cbs, l’autorità di gestione Bacino del mediterraneo, con un compenso di 140mila euro all'anno.

Filone italiano C'è poi anche un filone italiano, con l'Unilink, l’università digitale già finita sotto inchiesta, che sempre attraverso Roberto Raimondi avrebbe garantito al presidente Christian Solinas altre docenze con super compensi, questa volta in materie giuridiche.

La vendita sospetta Il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, titolare dell'inchiesta, indaga inoltre su una seconda ipotesi di reato, sempre per corruzione, per la vendita di un rudere a Capoterra del valore di circa 35mila euro a oltre mezzo milione di euro da parte di Christian Solinas, che poco dopo avrebbe comprato una villa milionaria nel quartiere del Poetto, a Cagliari (sempre con l’intermediazione di Stevelli, ma questa volta a Roberto Zedda). Il tutto – almeno secondo l'accusa – in cambio di appalti pubblici: quella cifra abnorme rispetto al valore del rudere venduto, secondo i magistrati potrebbe nascondere una tangente. Per gli inquirenti, infatti, Zedda avrebbe ottenuto una fornitura di termoscanner e la prosecuzione della fornitura di software e hardware per un progetto imprenditoriale a Nuoro.

Inchiesta a orologeria? Christian Solinas, sulla vicenda giudiziaria in questione, commenta così: «Questa indagine ha due elementi di sicuro rilievo: il primo è il tempismo. Tutto avviene a quattro giorni dalla presentazione delle liste mentre si decide il candidato presidente unitario del centrodestra. L’altro è che essendo in fase d'indagine, stiamo parlando di atti che dovrebbero essere coperti dal segreto istruttorio, invece sono in possesso di tutti i media».

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