La Nuova Sardegna

La grande amicizia

Dino Zoff e Gigi Riva: «Insieme sul balcone a salutare i tifosi dopo la vittoria all’Europeo»

di Roberto Muretto
Dino Zoff e Gigi Riva: «Insieme sul balcone a salutare i tifosi dopo la vittoria all’Europeo»

«Eravamo fatti della stessa pasta». «Non ci sentivamo dei divi ma solo giovani privilegiati»

23 gennaio 2024
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Cagliari Il prossimo 28 febbraio Dino Zoff compirà 82 anni. Anche lui è un monumento del calcio. Caratterialmente molto simile a Gigi Riva col quale aveva un profondo legame di amicizia. «Il primo pensiero che ho avuto quando ho saputo che Gigi era morto – racconta – è legato alla vittoria dell’Europeo nel 1968. Io e lui eravamo in un albergo a Roma e non so come, si è sparsa la voce. Sotto l’hotel si è radunata una folla immensa. Alla fine siamo stati costretti ad affacciarci al balcone per salutare i tifosi». Dino fa una pausa e aggiunge: «Io e Gigi eravamo imbarazzatissimi, perché non ci sentivamo dei divi e essere osannati in quel modo ci sembrava strano».

Quella vittoria riporta alla mente di Zoff un altro ricordo. «Gli accendini accesi allo stadio, tante fiammelle. Era la prima volta che i tifosi festeggiavano in quel modo. Io e Riva ci siamo commossi. Una bellissima immagine, è stata la prima volta, una coreografia che poi si è ripetuta in altre occasioni».

Zoff parla lentamente, si capisce che è emozionato, fa fatica a tenere a bada la commozione. «Abbiamo fatto il militare a Siena e dalla caserma spesso uscivamo insieme. Io avevo una Giulia Quadrifoglio e tutti si giravano a guardarci quando sfrecciavamo. Eravamo due giovincelli spensierati che giocavamo a calcio, appassionati di macchine. Ci siamo sempre sentiti dei privilegiati».

Un’amicizia tra i due che si è rafforzata nel tempo. Una stima reciproca che Zoff racconta così: «Tra di noi c’era grande rispetto, anche se non sempre eravamo d’accordo quando ci confrontavamo. In Nazionale condividevamo la stessa camera. Non eravamo due chiacchieroni, ma abbiamo fatto tanti discorsi interessanti. È lì che abbiamo capito di essere fatti della stessa pasta».

Zoff oggi non sarà presente ai funerali: «Ho una certa età e questi sforzi non me li posso più permettere». Ma l’ ex portiere azzurro diventa quasi un fiume in piena( ed è strano per uno che ha sempre centellinato le parole) perché i ricordi gli tornano in mente uno dietro l’altro. «Gigi era una persona seria. Prima da calciatore e poi da dirigente. In Nazionale aveva un ruolo importante, quello di essere come un fratello maggiore per i calciatori, ai quali ha regalato tanti preziosi consigli. I nostri campioni, tutti, hanno sempre avuto parole importanti per lui. Gigi era punto di riferimento e non parlava mai a sproposito. Un po’ come me e forse anche per questo che la nostra amicizia si è consolidata. L’ultima volta che ci siamo sentiti è stato un po’ prima di Natale. Ci siamo fatti gli auguri e mi aveva detto di stare bene. Ancora non riesco a crederci che non ci sia più».

Riva ha segnato più di un gol a Zoff. «Vero e uno l’ho rimosso». Perchè? «Una punizione che potevo parare e ho commesso un errore evitabile. Diciamo che ho voluto cancellarlo. Durante gli allenamenti della Nazionale si fermava per calciare in porta. Era piacevole combattere con lui, ci prendevamo in giro a vicenda. Quante risate ci siamo fatti. Strano? Guardate che non eravamo così musoni come ci dipingevano. Ho un cruccio, che stato anche il suo, quello di non aver mai giocato insieme nello stesso club. Ma lui da Cagliari non si è mai voluto muovere e dico che ha fatto bene. Quello scudetto vinto nel 1970 è una pietra miliare per la Sardegna».

Zoff ha apprezzato Riva come calciatore e come dirigente. «Gigi lascia un grande vuoto – conclude –. Bisognerebbe riempirlo seguendo il suo esempio in campo e fuori. Educazione e correttezza erano alla base di tutto per Riva, uomo moralmente retto. Un grande atleta, che non si lamentava mai e non aveva gesti plateali in campo. Anche quando aveva avuto gli incidenti gravi non si è mai pianto addosso. Magari sembrerà una frase fatta: ma Riva è davvero inimitabile».


 

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