La Nuova Sardegna

L'emergenza

Allarme siccità, i bacini sardi si svuotano: la zona più in sofferenza è la Nurra

di Salvatore Santoni
Allarme siccità, i bacini sardi si svuotano: la zona più in sofferenza è la Nurra

Il consorzio di bonifica: «Dalla Regione nessun segnale, siamo preoccupati»

24 gennaio 2024
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Sassari La grande sete dell’isola continua e ora, con le previsioni del tempo quasi primaverile fino agli inizi di febbraio, rischia di aggravarsi. La mappa degli invasi è a chiazze rosse, da stato di emergenza, soprattutto nel Nord Sardegna. Una situazione che ha portato il consorzio di bonifica del centro Sardegna a chiudere i rubinetti già da settimane, mentre in quello della Nurra, nonostante l’acqua sia a livello critico, si può prelevare dalla rete senza problemi.

La Nurra «Noi non abbiamo ancora applicato alcuna restrizione – spiega il direttore generale del Consorzio di bonifica della Nurra, Paolo Naccari –. Di norma è la Regione che, quando capitano situazioni di siccità, chiede di ridurre i consumi o addirittura di chiudere proprio l’erogazione. Quest’anno, stranamente, da Cagliari non si è ancora fatto sentire nessuno. Non è stata attivata una cabina di regia, e siamo un po’ preoccupati».

Il Consorzio attinge dagli invasi del Temo e del Cuga, che sono entrambi in sofferenza rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Quest’anno la situazione è ancora peggiore – riprende il dg – gli invasi sono a una quota ancora più bassa rispetto allo scorso anno, però si era attivata una cabina di regia che aveva indicato di attivare risorse alternative per ridurre i prelievi dal Temo e dal Cuga. E invece ora tutto tace».

Il risultato è che dal consorzio continuano a erogare l’acqua senza problemi. «Sì – aggiunge il dg – viene utilizzata, e anche se si tratta di consumi irrisori rispetto alla stagione estiva. Il problema fondamentale, però, è un altro: se si continua a utilizzare quel poco di acqua che c’è per l’agricoltura, e se le precipitazioni non riempiranno gli invasi, il rischio è che la prossima primavera comincino le ripercussioni anche per il sistema potabile».

La tempesta perfetta Quella che potrebbe crearsi nel nord ovest dell’isola è una tempesta perfetta. «Dovrebbero partire dei lavori importanti sul Coghinas I e II – riprende Naccari – e le nostre condotte serviranno per dare acqua destinata a Sassari, Porto Torres e Stintino prelevandola dal Cuga e dal Temo. La situazione è complessa, questi lavori sono da fare con urgenza, e quindi per sopperire allo stop dal Coghinas gli invasi del Temo e del Cuga si svuoteranno molto velocemente. Bisogna sperare che piova. La nostra paura attualmente è dettata dal fatto che la Regione è assente».

Nel frattempo, il consorzio – che è guidato dal presidente Pietro Zirattu – si è portato avanti rispetto alla prossima stagione irrigua e proprio ieri ha convocato le organizzazioni professionali per dare conto dei numeri degli invasi sempre più risicati.

Sardegna centrale Nelle scorse settimane, il consorzio di bonifica della Sardegna centrale ha attivato una serie di restrizioni a causa dei livelli di allarme, soprattutto nell’invaso di Maccheronis. «La situazione delle dighe è migliorata – spiega il presidente, Ambrogio Guiso – non abbiamo ancora raggiunto la soglia di tranquillità, ma quando abbiamo attivato le restrizioni l’invaso di Maccheronis aveva circa 2,3 milioni di metri cubi e ora sono saliti a 4 milioni. E siamo in una fase in cui arriva più acqua di quella che viene consumata». Nonostante tutto, però, la situazione dell’invaso di Maccheronis resta critica. «Non siamo ancora fuori dall’emergenza – sottolinea ancora il presidente. Se non piove abbiamo scorte soltanto per un mese. Ecco perché continuiamo a mantenere le restrizioni. Abbiamo garantito il sistema idropotabile e l’abbeveraggio ma continua a essere vietata l’irrigazione dei campi. Nel frattempo, stiamo lavorando costantemente per ridurre le dispersioni idriche».

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