La Nuova Sardegna

La scelta di una cooperativa

Assalti ai blindati portavalori, parlano i vigilantes: «Troppi rischi, rinunciamo»

di Francesco Pirisi
Assalti ai blindati portavalori, parlano i vigilantes: «Troppi rischi, rinunciamo»

Intervista con Pietro Tolu, 48 anni, dal 2021 a capo della Vigilanza La Nuorese, società con 540 dipendenti

04 febbraio 2024
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Nuoro «Non facciamo il trasporto di valori perché i rischi sono molto alti». A parlare è Pietro Tolu, 48 anni, dal 2021 a capo della Vigilanza La Nuorese, società cooperativa con 540 dipendenti. Parole il cui significato è tanto più pregnante dopo l’assalto di pochi giorni fa ai tre furgoni blindati della Vigilpol di Sassari, sulla statale 131 al bivio per Siligo. «Che i rischi ci siano, per gli uomini, innanzitutto, connessi alle grosse quantità di denaro che vengono trasportate, lo dice lo storico sulle rapine». Centinaia, se solo si rimane proprio ai casi di assalto a mezzi destinati al trasporto di soldi, a iniziare da quelle sanguinose di “Sa Ferula” e “Monte Maore”, nel secondo dopoguerra.

La scelta di farsi da parte in questo business viene confermata ora dalla cooperativa nuorese, nata nel 1948 su iniziativa di un imprenditore del capoluogo. Anche perché l’attività segna comunque una crescita operativa importante. Dove ha un significato anche il trasferimento di sede, avvenuto di recente. Dalle strettoie di Monte Gurtei a via Dessanay. «Ci siamo dotati di una nuova centrale operativa – spiega Tolu – che consente di poter ottenere altre certificazioni e allargare così la gamma dei servizi da offrire ai clienti». Questi ultimi sono alcune migliaia, distribuiti nei quattro capi dell’isola, oltre che nell’interno della provincia di Nuoro. «I committenti sono enti pubblici e privati – continua Tolu – per i quali garantiamo sia l’attività di controllo e guardiania agli ingressi degli edifici, sia quello di ronda, contro furti e rapine. Altri servizi sono quelli per monitorare determinate aree contro le discariche abusive e il controllo del traffico nelle Ztl».

Tra le novità degli ultimi anni la creazione di un settore con tecnici specializzati, che montano in uffici e abitazioni sistemi di sicurezza, collegati alla stessa centrale operativa della coop: «Nel caso dovesse scattare l’allarme – spiega il presidente Tolu – le nostre guardie giurate si recheranno nell’edifico, per i controlli e l’accertamento delle cause che hanno fatto scattare la segnalazione nella centrale». Il tutto affidato ai “vigilantes”. Età media 40 anni. Tanti arruolati nel territorio nuorese o comunque della zona dove vanno prestati i servizi. Molti i giovani: «Gli diamo una formazione iniziale, prevista tra l’altro dalle norme – rimarca il presidente – che continua negli anni. E questo – aggiunge – sia per la loro sicurezza e dei cittadini, sia per assicurare prestazioni alla clientela in linea con le attese e necessità».

Per aspirare a un posto nella coop la fedina penale deve essere illibata e non può mancare l’inclinazione al sacrificio: «Spesso sono turni notturni – ricorda Tolu – e questo anche in considerazione del fatto che quelle sono generalmente le ore scelte dai malfattori, su cui vigilare».

La veglia nei piazzali dei porti o all’ingresso di una diga, ma anche davanti a un’abitazione privata di un cliente facoltoso, disposto a spendere cifre rilevanti per proteggere privacy e averi. «Questo il nostro “core business” – conferma il presidente Tolu – mentre non lo è, come dicevo, il trasporto dei valori. Il rischio grosso di incappare in bande di rapinatori – aggiunge – tra l’altro non è neppure coperto da corrispettivi adeguati da parte di chi richiede la scorta. Altra cosa, se il servizio dovesse essere prestato nel Nuorese, o comunque nelle aree interne, si devono tenere conto i rischi per la sicurezza e l’incolumità fisica e anche i costi per l’azienda, che manda almeno un mezzo e due guardie giurate».

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