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Michele Pais: «Nuovi fondi per gli interventi»

Michele Pais: «Nuovi fondi per gli interventi»

«Ridurremo l’abbandono». Le nostre università sono entrambe di altissimo livello e cresceranno ancora offrendo sempre di più

13 febbraio 2024
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Sassari Dopo cinque anni di amministrazione regionale, i problemi della scuola sono quasi il pane quotidiano per il presidente del Consiglio regionale. Michele Pais, avvocato 50enne di Alghero, ritenta la scalata alla regione tra le fila della Lega, a sostegno del candidato presidente Paolo Truzzu, a parte proprio dai temi dell’istruzione per spiegare il pensiero del suo partito, e della sua coalizione, sui problemi del mondo dell’istruzione in Sardegna.

Pais, iniziamo dallo spopolamento. Come si può evitare che anche la scuola finisca per essere un servizio a rischio di estinzione?

«Una cosa è chiara: quando non ci sono i servizi, i centri abitati si spopolano e, spopolandosi, i servizi non possono che ridursi ulteriormente. Noi abbiamo adottato diverse misure che provano a garantire il sostegno alle famiglie che decidono di avere nuovi figli ma è chiaro che questo non può essere sufficiente perché noi dobbiamo garantire i servizi, primi tra tutti quelli scolastici. La scuola è la prima infrastruttura per lo sviluppo e noi investiremo tante risorse per garantire il suo funzionamento».

Cosa pensa del dimensionamento scolastico?

«Per prima cosa, non toccherà le scuole. Come ha ribadito il ministro Valditara, non ci sarà un solo banco in meno. E sempre il ministero ha confermato ulteriori finanziamenti perché per le scuole sarde ci sono 502 milioni previsti per la Regione e 326 per l’edilizia scolastica. Sono risorse importanti che provano quanto sia alta la nostra attenzione verso la scuola».

Sul precariato?

«Non si può permettere che un insegnante, dopo un ciclo di studi duro, ogni anno abbia la preoccupazione di perdere il proprio posto di lavoro o di doversi trasformare in un nomade degli istituti. Anche il tema degli insegnanti di sostegno è delicatissimo. La loro presenza deve essere rafforzata e può più essere considerata eventuale».

I risultati delle prove invalsi dicono che gli studenti sardi sono in ritardo rispetto ai colleghi delle altre regioni. Cosa ne pensa?

«Sono effetti figli dello stesso problema. Il servizio deve essere rafforzato e noi lavoreremo per farlo. Con una scuola più efficiente anche l’abbandono scolastico verrà ridotto. C’è anche da svecchiare un'istituzione che deve andare di pari passo al progresso, anche per avvicinare i giovani alla realtà».

E la fuga degli studenti universitari?

«È giusto consentire ai nostri giovani di scegliere il percorso formativo che preferiscono ma le nostre università sono entrambe di altissimo livello e cresceranno ancora, offrendo sempre più possibilità». ( c.z.)

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