La Nuova Sardegna

Il caso

Ricorso contro Christian Solinas: «Non è il segretario del Psd’Az»

di Andrea Massidda
Ricorso contro Christian Solinas: «Non è il segretario del Psd’Az»

Giovedì il tribunale di Cagliari potrebbe sospendere la sua leadership nel partito. Contestata la mancata convocazione del congresso. «E nel 2019 non si è tesserato»

17 febbraio 2024
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Cagliari Fatto fuori dagli alleati di centrodestra nella corsa verso Villa Devoto (come candidato alla presidenza della Regione, a lui la coalizione ha preferito Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia), presto il governatore uscente Christian Solinas potrebbe vedersi sospendere anche la leadership del suo partito, il Psd’Az, di cui è segretario e legale rappresentante dall’ottobre del 2015. Succederà se giovedì prossimo 22 febbraio – cioè a tre giorni dal voto – il giudice del Tribunale civile di Cagliari Bruno Malagoli dovesse accogliere il ricorso urgente presentato dall’avvocato Roberto Murgia per conto di Stefano Esu, ex consulente dell’assessorato agli Enti locali e all’Urbanistica proprio nella giunta guidata da Solinas, ma anche attuale membro del Consiglio nazionale dei sardisti.

Le contestazioni Nel dettaglio, i punti che il ricorrente contesta al governatore uscente sono tre: la mancata convocazione dopo tre anni (come prescrive lo Statuto del partito) di un nuovo congresso, poi il mancato tesseramento per l’anno 2019 (il che potrebbe vedere Solinas decaduto dalla carica già dal 2020), e infine l’aver aderito lo scorso gennaio al movimento politico “Lista Solinas Presidente”, contravvenendo ancora una volta allo Statuto che considera un’azione del genere incompatibile per un tesserato, pena la sua espulsione automatica.

Possibili conseguenze Inutile dire che, nel caso i giudici dovessero ritenere fondate le contestazioni contenute nel ricorso, le conseguenze politiche per il Partito sardo d'Azione sarebbero molto gravi. Ma ce ne potrebbero essere di altrettanto serie persino per quanto riguarda l’esito delle elezioni regionali, poiché se alla fine della vicenda giudiziaria – e dopo la proclamazione degli eletti – dovesse risultare che Christian Solinas davvero ha ricoperto indebitamente il suo incarico di segretario, qualsiasi cittadino potrebbe rivolgersi al Tar chiedendo di far annullare tutti gli atti del Psd’Az dal lui firmati in quel lasso di tempo. Compreso quello della presentazione delle liste. Con l’eventualità che si possa addirittura ribaltare il verdetto delle urne. Apriti cielo.

Il congresso Interpellato sulla questione, il presidente del Psd’Az Antonio Moro dice di non occuparsi dei tesseramenti, e quindi di non avere elementi per esprimersi sulla mancata iscrizione di Solinas nel 2019. Ma sull’altro punto precisa che «il congresso del partito è stato convocato nei tempi utili, cioè già dall’ottobre scorso, dal Consiglio nazionale. La data fissata – dice – è il 17 aprile 2024, scelta anche per celebrare i 103 anni di vita del partito». Già, ma perché tanta attesa rispetto alla scadenza naturale, nel novembre del 2021? «Perché in quel periodo – ribatte Moro – eravamo in emergenza Covid e non sarebbe stato possibile riunire tante persone in assemblea. E restrizioni, per quanto attenuate, c’erano anche nel 2022, e infatti la convocazione è stata fatta nel 2023, sei mesi prima dell’indizione, come da Statuto. Tutto limpido, insomma».

Ruggini Tra Christian Solinas e Stefano Esu i rapporti si erano incrinati da tempo, arrivando alla frattura dopo la partecipazione del secondo (e del fratello Mauro, ex portavoce del governatore) al famigerato pranzo alle Terme di Sardara del 7 marzo 2021, in piena pandemia. Un ricorso per vendetta, come pensa qualcuno? Chissà. Tuttavia, è ovvio, dal punto di vista giudiziario la considerazione è irrilevante. Ma non lo è certo dal punto di vista politico.
 

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