Sassari, l’annuncio del rettore Mariotti: «Ingegneria e Innovazione, ecco i nuovi dipartimenti»
«Saranno aperti a Sassari e Olbia». All’inaugurazione del 462° anno accademico dell’ateneo il cardinale Zuppi
Sassari Lo sfarzo delle toghe del Corteo accademico e l’irriverente parodia dell’Associazione Goliardica Turritana; il freddo, ma necessario, rendiconto sulle attività e i numeri dell’ateneo da parte del rettore Gavino Mariotti e le riflessioni del cardinale e presidente della Conferenza episcopale italiana Matteo Maria Zuppi sulla possibilità di una convivenza pacifica. È un evento mondano e allo stesso tempo una serie di rituali, l’inaugurazione del 462° anno accademico dell’Università degli Studi di Sassari, che si è svolta ieri mattina al Teatro Comunale. Non a caso, il sindaco di Sassari Nanni Campus nei suoi saluti ha ricordato che l’Università «non è solo un pilastro della cultura, manche del costume e della vita sociale cittadine». Accanto a lui, l’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba e l’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria, in rappresentanza del presidente Christian Solinas. «Apriremo due nuovi dipartimenti: quello dell’Innovazione a Olbia e quello di Ingegneria a Sassari, rispondendo alle esigenze del territorio» ha annunciato Gavino Mariotti. Che ha poi ricordato: «L’ateneo gestisce 60 milioni di risorse Pnrr e le mette a disposizione di progetti per le imprese e le comunità». Poi, i ringraziamenti a Doria e Solinas per i finanziamenti aggiuntivi destinati a Medicina: «che ci hanno consentito di assumere quattro professori e ordinari e cinque associati e rilanciare le scuole di specializzazione». E infine l’impegno: «Il nostro ateneo non fa solo didattica e ricerca, ma fornisce servizi al territorio ed è pronto a rispondere e dare un contributo ogni volta che verrà richiesto».
Non solo discorsi, ma anche musica, con i lavori che si sono aperti con l’inno italiano intonato dal Coro dell’Università, tradotto anche in Lingua Italiana dei Segni come tutto il resto della cerimonia, e gli interventi di Maria Giovanna Cherchi con il chitarrista Federico Fresi e dei Tenores di Bitti “Remunnu ’e Locu”. Ma anche discorsi, appunto. L’appello contro i femminicidi del rappresentante degli studenti Alessio Cudoni che ha poi aggiunto: «Quest’anno 1.700 studenti sono rimasti per due mesi senza borsa di studio, perché la politica non nominava il cda dell’Ersu. Non è accettabile e non deve più capitare». Ancora, il discorso della rappresentante del personale Alma Cardi, che ha sottolineato i risultati e l’impegno nella gestione dei fondi Pnrr. Infine, i momenti rituali. L’ingresso del Corteo accademico mentre il coro intonava Gaudeamus igitur e lo scampanellio che ha aperto ufficialmente l’anno accademico.
In conclusione, la consegna dei doni da parte dell’Ateneo a Matteo Maria Zuppi: la maschera di un mamuthone e una bisaccia. «Un simbolo del pellegrinaggio e dell’importante missione di pace nel mondo del cardinale».