La Nuova Sardegna

Sassari

«Al concorso scuola niente bagno per i disabili»

di Silvia Sanna
«Al concorso scuola niente bagno per i disabili»

La denuncia di una docente precaria: «Mi sono sentita discriminata»

14 marzo 2024
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Sassari Quando è tornata nell’aula ha chiesto scusa alle colleghe e ai colleghi in attesa, «mi spiace avervi fatto attendere, purtroppo non è dipeso da me». Ma su di lei ha visto solo sguardi di comprensione e indignazione perché quanto era appena accaduto ha lasciato tutti senza parole.

Concorso scuola, prova scritta al Polo Tecnico Devilla di Sassari: nel piano terra, dove è stata allestita l’aula, non ci sono bagni per persone con disabilità. Come Pàmela Deiana, 50 anni, insegnante precaria alla primaria di Nuraminis, che per partecipare al concorso è arrivata la sera prima a Sassari da Sestu, la cittadina alle porte di Cagliari in cui vive. «Da 5 anni sono disabile all’80% e cammino con un bastone. Ho subìto un intervento di ricostruzione della vescica, per questo devo andare al bagno ogni due ore. Ho fatto presente questo ai commissari d’esame appena arrivata – racconta Pàmela –. Ci è stato detto infatti che la prova avrebbe avuto una durata massima di 100 minuti e che non sarebbe stato consentito andare in bagno. O meglio, in caso di urgenza, il timer avrebbe continuato a camminare, riducendo così il tempo a disposizione. Ho pensato che mi sarebbe convenuto andare alla toilette prima di iniziare e per questo ho chiesto dove potessi trovare un bagno».

A quel punto l’amara sorpresa: nel piano terra dell’istituto, non essendoci aule utilizzate dagli studenti, non ci sono bagni per disabili. «Mi hanno detto: può andare al sottopiano, ma dovrebbe fare una rampa di scale, l’ascensore non funziona», racconta Pàmela. «Ci sono rimasta male – continua – mi sono sentita discriminata. Ancora una volta ho toccato con mano quanto la situazione delle persone con disabilità sia affrontata superficialmente. Stavo partecipando a un concorso pubblico, quello che forse mi consentirà di smettere i panni di precaria e conquistare il posto fisso. E nessuno aveva pensato che tra i partecipanti potessero esserci persone con difficoltà fisiche di vario genere» .

Per fortuna è arrivata la dirigente del Polo tecnico, Nicoletta Puggioni. «Immediatamente si è messa a disposizione per aiutarmi. Mi ha spiegato che la logistica per la prova di concorso non era stata decisa dalla dirigenza dell’istituto e mi ha proposto di utilizzare il bagno del suo ufficio, non per disabili, ma situato nello stesso piano in cui ci trovavamo».

Offerta accettata da Pàmela che insieme alla dirigente si è incamminata verso la toilette. «Lei e tutto il personale della scuola si è prodigato per aiutarmi, devo ringraziarli di cuore perché mi hanno aiutato ad affrontare una situazione per me complicata». Aggiunge Nicoletta Puggioni: «Se fossimo stati informati per tempo, avremmo destinato alla prova del concorso un’aula in un piano in cui il servizio per disabili era presente. Nella nostra scuola ci sono 74 disabili, alcuni dei quali in carrozzina. Non abbiamo mai avuto problemi, perché organizziamo gli spazi, per studenti e docenti, a seconda delle esigenze».

Riaccompagnata dalla stessa dirigente Puggioni, Pàmela Deiana è rientrata nell’aula dove l’aspettavano i colleghi. «Mi sono scusata, perché l’inizio della prova è stato ritardato per via del contrattempo. Da tutti ho ricevuto solidarietà e comprensione. Io ho provato una sensazione amara comune alle persone con disabilità ». Per fortuna è arrivato il lieto fine. La prova finalmente è iniziata e nei 100 minuti tutto è filato liscio, compreso il voto: Pàmela ha superato brillantemente lo scritto e a breve affronterà l’orale. Il ruolo tanto sognato è finalmente a un passo.

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