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Giunta Todde, la conta finale è partita: sfida fra Pd e M5s per un seggio

Giunta Todde, la conta finale è partita: sfida fra Pd e M5s per un seggio

Lunedì primo vertice del Campo largo dopo la vittoria alle Regionali

16 marzo 2024
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Cagliari Il primo vertice dopo la vittoria (seppure ancora ufficiosa) è confermato. Domani pomeriggio, ore 16, all’hotel Mistral di Oristano, il Campo largo è stato convocato dalla presidente in pectore Alessandra Todde. All’indomani degli incontri bilaterali, che si sono conclusi venerdì sera, è arrivato il momento di chiudere i conti per gli assessorati, la presidenza del Consiglio regionale e quella delle sei commissioni. È vero, dalla Giunta in giù è ancora tutto un cantiere. Ma se fra domani e mercoledì la Corte d’appello proclamerà gli eletti, i tempi del varo si faranno molto più stretti. A quel punto, la governatrice avrà a disposizione solo venti giorni per convocare i 60 consiglieri. Siccome ha detto, o meglio promesso, di volersi presentare in aula insieme ai 12 assessori, le prossime due settimane saranno decisive in ogni caso.

Pd e Cinque stelle I due partiti guida non si sono ancora incontrati con Alessandra Todde, che ha scelto di rinviare gli incontri con queste delegazioni solo dopo che l’Ufficio centrale dirà se i Dem avranno 11 o 12 consiglieri regionali (a essere in dubbio è Ivana Russu) e se il suo Movimento ne avrà sei o sette, visto che ancora balla un seggio tra Emanuele Matta (Medio Campidano) e il socialista Martino Canu (Nuoro). Secondo come finirà la sfida, si capirà se al Pd andranno tre o quattro assessorati, cioè uno ogni tre consiglieri, e poi due ai Cinque Stelle, oltre ad altri incarichi di primo piano. Non va neanche dimenticato che la governatrice avrebbe già fatto sapere di voler scegliere lei uno o due assessori. Va ricordato, che da sempre sei deleghe su 12 sono considerate di prima fascia: sanità, bilancio, urbanistica, lavori pubblici, ambiente e lavoro. Invece affari generali, turismo, cultura, agricoltura, trasporti e industria appartengono alla seconda,

Il gruppo di sei Sono i partiti che hanno eletto uno o più consiglieri grazie al quoziente pieno o ai resti. A cominciare dai RossoVerdi (4), per proseguire con tre a testa: le civiche «Uniti» e Orizzonte comune, i Progressisti-La Base e Sinistra futura fino al Psi-Sardi in Europa, che dalla Corte d’appello saprà se avrà uno o due seggi. Negli incontri bilaterali, tutti i gruppi hanno dato la loro piena disponibilità, dichiarando poi all’unisono: «Non abbiamo alcuna intenzione di litigare per questa o quella poltrona». Anche se subito dopo un autorevole esponente del gruppo dei sei ha ammesso: «Gli spigoli da arrotondare sono sempre un bel po’ e gran parte della mappa deve essere ancora disegnata». Di sicuro, ognuno di questi partiti – escluso il Psi, che dovrebbe avere una presidenza di commissione – avrà un assessorato a testa. Però, oggi come oggi, nessuno di loro sa ancora quale delega riceverà dalle mani della presidente della Regione.

La coppia Fortza paris e Demos sono gli unici due partiti del Campo largo a non aver eletto consiglieri e quindi, almeno sulla carta, dovrebbero essere esclusi dalla Giunta. Però, nei rispettivi bilaterali, da Alessandra Todde avrebbero ricevuto una promessa: «Comunque, farete parte della squadra di governo». Come? Fra capi di gabinetto e consulenti gli incarichi da assegnare sono non meno di trenta-quaranta e quindi i posti non mancheranno. (ua)

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