La Nuova Sardegna

Voto al veleno

Pecorino romano, elezioni condite da polemiche

di Andrea Sini
Pecorino romano, elezioni condite da polemiche

Spaccatura nel Consorzio di tutela dopo la conferma del presidente Gianni Maoddi

15 marzo 2024
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Sassari Partenza con polemiche interne per il secondo mandato di Gianni Maoddi, confermato alla guida del Consorzio di tutela del Pecorino romano per un altro triennio. Al momento della votazione, i rappresentanti di Cao, Pattada, Nurri e Agriexport, che da soli coprono quasi il 30% della produzione di Pecorino romano, hanno abbandonato la riunione. Alla base del gesto c’è il dissenso per il mancato rispetto dell’alternanza tra industriali e cooperative.

«L’accordo dell’alternanza e del nome condiviso – spiegano in una nota Renato Illotto, Salvatore Pala, Salvatore Palitta e Francesco Pizzadili – era stata una felice intuizione del compianto Cavalier Serafino Pinna che, nel 1996, aveva inaugurato una nuova stagione del Consorzio. Dopo 30 anni, evidentemente, la memoria di questa felice azione di dialogo e condivisione è andata perduta». «I consorzi come quello di cui facciamo parte – dice Palitta, uno dei “dissidenti” – non hanno scopo di lucro e lavorano per perseguire obiettivi comuni. Ma questo è possibile soltanto se c’è grande coesione tra le parti. Mi sfugge il senso di questa scelta. Servono il buon senso e l’intelligenza di chi ha costruito questo modello, che ha sempre funzionato grazie alla collaborazione di imprese di capitali e imprese cooperative. Questo è un binomio da recuperare».

Il presidente Maoddi prende atto della posizione dei dissidenti e replica così: «La componente che non ha votato è minoritaria e soprattutto le stesse cooperative non erano riuscite a esprimere un candidato da presentare che avesse i numeri almeno al loro interno. Il nome che era stato proposto, appunto, non aveva la maggioranza nella loro componente, ed è stato dunque ritirato. A quel punto io ho dato la mia disponibilità ad andare avanti per un altro mandato e siamo andati a votare. L’alternanza è stata praticata dal 2014 e ricordo che in un caso le stesse cooperative hanno espresso due volte di fila il presidente del Consorzio, non rispettando dunque l’alternanza. Mi dispiace per la scelta fatta l’altro giorno, ne prendo atto, ma ribadisco che io sarò ancora il presidente di tutti e cercherò di lavorare in maniera condivisa e collaborativa. È facendo l’interesse del prodotto che si fa l’interesse di tutti ».

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