La Nuova Sardegna

La vertenza

Grande distribuzione: la protesta dei lavoratori

Grande distribuzione: la protesta dei lavoratori

Dopo la rottura delle trattative con Federdistribuzione per il contratto. Presìdi e attività di sensibilizzazione in diversi centri dell’isola

31 marzo 2024
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Sassari Anche in Sardegna si sono svolte iniziative di protesta da parte dei lavoratori della grande distribuzione dopo la rottura delle trattative con Federdistribuzione. Lo sciopero nazionale di otto ore indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per la giornata di ieri, con mancata disponibilità al lavoro per il 31 e il primo aprile. Davanti a diversi punmti vendita della grande distribuzione organizzata di sono tenuti dei presidi, flash mob e attività di sensibilizzazione. L’astensione è stata in media del 60 per cento, ma ha toccato punte dal 70% al 100%, con la chiusura di alcuni punti vendita nelle diverse aree del Paese. Alla base della mobilitazione le richieste, definite «inaccettabili » dal sindacato, presentate dall’associazione datoriale di settore Federdistribuzione al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale, in stallo da più di 4 anni e atteso da oltre 240mila addetti, finalizzate unicamente a «sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel Contratto collettivo nazionale di lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni».

Le organizzazioni sindacali contestano «l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servize». E ancora: «l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori». Federdistribuzione è inoltre indisponibile a trattare il tema “Appalti e terziarizzazioni” e “franchising” a più riprese sollecitato dai sindacati.

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