La Nuova Sardegna

Il progetto

In giro per la Sardegna a caccia di “pezzi” della Grande guerra

di Andrea Sini
In giro per la Sardegna a caccia di “pezzi” della Grande guerra

Due studiosi veneti alla ricerca di fonti sonore

03 aprile 2024
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Sassari Su e giù per lo Stivale a caccia di pezzi di storia da inserire nel grande puzzle della Grande guerra, con una tappa obbligata in Sardegna sulle tracce della Brigata Sassari. Due studiosi veneti, Angelo Agosti e Alessandro Lancellotti – sono arrivati in Sardegna nei giorni scorsi per un’importante tappa della loro ricerca, inquadrata all’interno di un progetto Pnrr che vede coinvolti Meve (Memoriale veneto della Grande guerra di Montebelluna), l’università di Padova e la Ca’ Foscari di Venezia.

A caccia di voci «Si tratta di un progetto quadriennale – spiega Angelo Agosti, responsabile della ricerca – che mira a creare il primo archivio digitale sonoro digitale della Grande guerra, per preservare le fonti orali e musicali inerenti il primo conflitto mondiale. Siamo dunque al lavoro per censire i documenti sonori, recuperarne copia digitale o almeno i metadati e organizzarli in un archivio digitale sostenibile che possa consentirne un riuso scientifico e anche una fruizione pubblica».

I musei La tappa isolana ha portato qualche frutto, ma l’obiettivo è approfondire ulteriormente. «Abbiamo trascorso in Sardegna una settimana – raccontano gli studiosi –, nella quale abbiamo percorso qualche migliaio di chilometri da Sassari a Tempio, da Cagliari ad Armungia. È evidente che nel 2024 siamo fuori tempo massimo per intervistare i reduci o i testimoni di quell’epoca, quindi ci siamo rivolti alle istituzioni come il comando della stessa Brigata Sassari o i responsabili del piccolo museo della Casa natale di Emilio Lussu. Complessivamente in Sardegna siamo riusciti a reperire una decina di fonti, in possesso di alcuni enti locali, ma pensiamo che ce ne siano altre tra i privati. Proprio per questo ci appelliamo a chiunque sia in possesso di registrazioni e testimonianze legate alla Grande guerra. Sarebbe importante condividerle per arricchire ulteriormente il patrimonio».

Il mito dei Dimonios «L’obiettivo del progetto è trovare fonti orali e musicali, ma girare per la Sardegna sulle tracce della Brigata Sassari è stato davvero emozionante – dice Alessandro Lancellotti, giornalista che collabora con i due atenei veneti –. Dal museo di piazza Castello, a Sassari, alla casa natale di Lussu, abbiamo avuto la possibilità di immergerci in storie che conosciamo da bambini. L’Altopiano di Asiago è un luogo che parla di storia militare, io ci sono cresciuto e conosco bene i legami con i Diavoli rossi. Vedere qui in Sardegna le foto di Asiago, Camporovere, Monte Lemerle, o della Brigata Sassari che entra trionfante a Vicenza con Emilio Lussu ingessato, è qualcosa di straordinario, che ci ha riempiti d’orgoglio». La caccia prosegue in altre zone della Penisola. Ma da qualche archivio privato della Sardegna potrebbe saltare fuori qualche sorpresa.

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