La Nuova Sardegna

Stagione 2024

Turisti più attenti: è boom di prenotazioni anticipate

di Luigi Soriga
Turisti più attenti: è boom  di prenotazioni anticipate

Manca (Federalberghi): «Gli stranieri adesso si riaffidano ai tour operator e gli italiani affrettano le scelte per ridurre i costi: c’è più programmazione»

04 maggio 2024
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Sassari La settimana tra il 25 aprile e il primo maggio è considerata il primo test della stagione estiva. Gli addetti al turismo guardano con attenzione i numeri perché spesso suggeriscono la tendenza dei mesi successivi. A questo giro le premesse sembrano ottime, con un più 10-15% di prenotazioni nelle strutture ricettive rispetto al 2023. Questa almeno la media a livello regionale, con picchi ben più alti in determinate località, specie della Gallura.

Anche Paolo Manca, presidente di Federalberghi, appare moderatamente ottimista: «Le premesse sembrano ottime, ma è meglio non farsi troppe illusioni e non lanciarsi in previsioni esageratamente ottimistiche. Non è detto che l’incremento dei flussi di maggio e giugno siano poi confermati durante tutta l’estate. E non dimentichiamo che luglio e agosto in Sardegna sono mesi generalmente sold-out, nei quali è difficile superare il massimale di presenze. Quindi aspettiamoci incrementi dell’8% complessivo, ma non spariamo cifre insostenibili come il 20 o il 30% in più».

Infatti c’è un fattore che incide sui dati assolutamente positivi di queste settimane: soprattutto nel segmento alberghiero, ma in buona misura anche nel resto del comparto ricettivo, si è registrato un sensibile aumento delle prenotazioni anticipate, rispetto agli altri anni.

«I motivi sono essenzialmente due – spiega Paolo Manca – Il primo riguarda la fascia di utenza degli stranieri: finalmente hanno ripreso a viaggiare affidandosi ai tour operator. E sappiamo bene che questo tipo di intermediazione ha bisogno di tempi più larghi per organizzare le vacanze. Ecco perché le prenotazioni degli stranieri stanno arrivando con questo anticipo. Non dimentichiamo che nel periodo del covid gli stranieri erano proprio spariti dai nostri radar. Ora la situazione si sta normalizzando».

L’altro motivo invece riguarda proprio i turisti italiani: «Loro si muovono in largo anticipo per una ragione di prezzi. Sanno perfettamente che venire in Sardegna comporta dei costi sostenuti, e se vogliono risparmiare sul viaggio aereo o sul soggiorno, devono accaparrarsi subito le offerte più convenienti. Cioè devono scegliere in fretta la loro meta, perché aspettare l’ultimo momento potrebbe significare tariffe insostenibili».

L’aspetto interessante è che le vacanze sono considerate nuovamente alla stregua di un bene di prima necessità. «Il 2024 è un anno normale. Non c’è più la pandemia, non c’è più il revenge tourism come reazione all’isolamento e ai divieti di mobilità, si è riaperto l’intero mercato, il mondo ha ripreso a viaggiare. Resta il piacere di ritagliarsi una parentesi di vacanza e relax, almeno una volta l’anno. Le famiglie purtroppo hanno dovuto fare i conti con l’incremento delle spese e con la diminuzione del potere di acquisto, e dunque devono centellinare bene il budget per le ferie. La scelta sembra ricadere su una singola parentesi estiva, concentrata in due settimane. Si sacrificano i ponti e i week-end, per concentrare le risorse in un unico appuntamento. E lo si programma con un certo anticipo proprio per ridurre ulteriormente i costi, soprattutto se la meta è la Sardegna, vista come una destinazione da sogno, ma con spese ingenti di viaggio e di pernottamento».

Certo, alle prenotazioni anticipate bisognerà aggiungere quelle standard e infine la fetta last minute. E solo alla fine si potrà tirare una linea e fare i conti. Però resta un aspetto da non sottovalutare. Chi sceglie l’isola anche a costo di sacrifici, ha un livello di aspettative altissimo, e gli operatori dovranno alzare l’asticella: «Occorrerà offrire servizi di qualità, il turista non sarà disposto ad accontentarsi».


 

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