La Nuova Sardegna

La polemica

Giù le mani da T-Rex e brontosauri: «Grazie a loro si impara la storia»

di Massimo Sechi
Giù le mani da T-Rex e brontosauri: «Grazie a loro si impara la storia»

Il ministro Valditara: «Stop ai dinosauri nei programmi di studio, si sono estinti». Coro di no da parte dei paleontologi: «Generano passione per la scienza»

09 maggio 2024
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Sassari «Nei programmi scolastici «c'è troppa roba. In terza elementare si vanno a spiegare tutte le specie dei dinosauri, tutto questo a che serve? E poi non conosciamo le esperienze più importanti del nostro passato che ci hanno dato i grandi valori dell'Occidente». Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara se la prende con i dinosauri, o meglio, con i programmi di studio della scuola primaria che si occupano di animali oramai estinti da milioni di anni. Le sue dichiarazioni non potevano passare inosservate e difficilmente troveranno terreno fertile proprio tra i più piccoli che questo tema mostrano di amarlo decisamente molto più di altri.

Ma è anche, o soprattutto, tra chi su questi argomenti lavora, li insegna, e continua a studiarli anche oggi, che le parole del ministro vengono accolte con maggiori perplessità. È il caso del professore di paleontologia e paleoecologia all’Università di Cagliari Gian Luigi Pillola. La sua prima reazione a quanto detto dal ministro è già sintomatica della sua opinione sull’argomento: «Lo studio dei dinosauri alla scuola primaria costituisce un elemento di rilievo per introdursi alla conoscenza della storia della vita sul nostro Pianeta. Trattandosi di organismi noti e amati anche dalle nuove generazioni, sono di facile comprensione per spiegare agli scolari come e perché milioni di specie si siano estinte definitivamente milioni di anni fa. Studiare il perché e il come serve per comprendere come si sia evoluto il nostro pianeta, per spiegare l’adattamento a diversi habitat e a diverse condizioni climatiche. Al ministro vorrei dire che il vero problema della scuola non sono i dinosauri ma la continua riduzione delle materie scientifiche che interessa tutti i livelli scolastici ma soprattutto le superiori. Mi dispiace davvero che ci sia questo impoverimento che non è solo scientifico ma anche culturale. Boutade di questo tipo, fatte dal ministro dell’Istruzione, rischiano di fare ancora più danno. Noi ci facciamo in quattro organizzando visite guidate ai musei ed escursioni per cercare di dare ai giovani gli strumenti per innamorarsi di queste materie ma se l’indirizzo è quello che si comprende e che viene fuori da queste parole, non si può che rimanere delusi».

Sulla stessa lunghezza d’onda il geologo Luigi Sanciu, direttore scientifico del Parc Museo di Genoni e del Geo Museo Monte Arci di Masullas. «Le dichiarazioni di Valditara lasciano davvero basiti. Diciamo che se si trattava di una provocazione o di una battuta è sicuramente venuta male. Il mondo dei dinosauri apre una finestra di estremo interesse, ad esempio sull’evoluzione degli uccelli che, forse in molti non lo sanno, sono diretti discendenti dei dinosauri. Ma serve anche a capire il perché molte specie si stiano estinguendo oggi. È poi uno degli argomenti che più avvicina gli studenti alla scuola perché hanno un fascino che tra l’altro non si ferma al periodo dell’infanzia ma va avanti anche dopo, da adulti. Io, ad esempio, ho trasformato la passione che avevo da piccolo in quella che prima è stata la mia tesi di laurea e che adesso è il mio lavoro, e come me tanti altri hanno avuto un percorso simile. È un tema che è sempre attualissimo e che ha un rilievo scientifico di primaria importanza sotto tutti gli aspetti. Voglio ricordare che i dinosauri hanno vissuto per circa 200 milioni di anni, pensate a quanto può essere utile studiarne tutti gli aspetti anche in riferimento a quello che succede oggi o che accadrà in futuro. È giusto dunque – continua Sanciu – che rimanga nei programmi scolastici e noi, tra l’altro, cerchiamo di approfondire questi temi ulteriormente nei musei, lavorando molto proprio con i bambini, mostrando loro reperti e fossili e cercando di farli appassionare ancora di più alla vita nella terra di milioni di anni fa. Dai dinosauri abbiamo davvero ancora molto da imparare. Forse abbiamo meno da imparare da qualche dinosauro della politica».

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