La Nuova Sardegna

Il caso

Sanità, il Campo largo all’assessore Armando Bartolazzi: «Toni più cauti e niente polemiche»

Sanità, il Campo largo all’assessore Armando Bartolazzi: «Toni più cauti e niente polemiche»

Tre ore di confronto con la maggioranza

22 maggio 2024
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Cagliari Dal post istintivo, a tratti velenoso, pubblicato lunedì, che era contro tutto e tutti, Armando Bartolazzi è passato al silenzio stampa. Sono bastati pochi giorni, all’assessore alla sanità, per rivoluzionare il suo modo di comunicare col mondo. Come mai? Cos’è accaduto, nel frattempo? Ha avuto un confronto chiarificatore con i consiglieri regionali di maggioranza della commissione salute, e il loro faccia a faccia è durato quasi tre ore. L’antefatto Tutto nasce dal recentissimo batti e ribatti, molto aspro, avuto, all’inizio della settimana, da Bartolazzi con l’Ordine dei medici e diversi sindacati sulla sua proposta delle Scuole di specializzazione free per i medici di famiglia disposti a trasferirsi in Sardegna. Guarda caso, nel bel mezzo di questa baraonda, dal Pd ai Cinque Stelle, il suo partito di riferimento, è stato subito convocato, per frenare le polemiche, più qualche imbarazzo interno, sui toni e sulle parole utilizzate dallo stesso Bartolazzi per replicare alle contestazioni.

L’esito Fra sicuri suggerimenti, altrettante ramanzine e qualche inevitabile richiamo politico, il conclave più di un effetto l’ha prodotto seduta stante. Tant’è che, all’uscita della riunione, Bartolazzi ha evitato di slancio telecamere e taccuini, trincerandosi dietro un eloquente, quasi mistico: «Sono in silenzio stampa». Poi, abbastanza spaesato, ha chiesto ad alta voce: «Scusate, ma dov’è che dovrei andare?». Un commesso gli ha risposto, in fretta e furia: «Assessore, dipende. Dov’è diretto?». Lui di rimando, sempre più sfuggente: «In Giunta. È lì che mi aspettano», ha replicato, accelerando il passo, per poi scomparire nel primo ascensore utile. Senza aggiungere nient’altro, perché, in effetti, è questo che gli hanno suggerito di fare gli amici: evitare possibili e ulteriori incomprensioni, almeno fino a quando da romano non si ambienterà in Sardegna. «D’ora in poi penseremo, ci concentreremo, solo sulla sanità messa in ginocchio dal centrodestra perché possa rialzarsi», è stato il messaggio, quasi apostolico, lanciato da Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, alla fine dell’incontro con Bartolazzi. L’appuntamento Martedì prossimo l’assessore dovrà ritornare per forza in Consiglio regionale. Stavolta a convocarlo è stata la presidente della commissione sanità, Carla Fundoni del Pd. A sollecitarne l’audizione sono stati soprattutto i partiti di minoranza, con in testa Fausto Piga di Fdi e Alberto Urpi di Sardegna al centro 20.Venti. Il primo ha scritto in un comunicato: «Ora basta con le proposte roboanti e irrealizzabili, facendo semmai i fenomeni sui social, in commissione vogliamo invece confrontarci sui problemi, ma soprattutto sulle soluzioni». Urpi ha aggiunto: «Catapultato in Sardegna, l’assessore è già in forte difficoltà, e adesso l’ha capito anche la sua maggioranza. Chissà, a questo punto, come finirà martedì prossimo nell’aula della commissione, quando tutti, e ribadisco tutti, potremo confrontarci».

Vertice necessario Forse non è solo per il caso Bartolazzi che Luciano Uras dei Progressisti e Roberto Capelli della Base hanno chiesto alla presidente Alessandra Todde di convocare al più presto un vertice di maggioranza aperto non solo ai segretari politici del Campo largo ma anche ai consiglieri regionali e agli assessori. «Sono trascorsi circa tre mesi dalle elezioni regionali e un mese e mezzo dalla nomina della Giunta e dall’insediamento del Consiglio – scrivono – e sentiamo l’esigenza di una prima riunione collegiale della maggioranza. Per avviare così quel percorso di consultazione e collaborazione attiva permanente tra tutte le componenti della coalizione, con l’obiettivo di affrontare, efficacemente e insieme, i problemi più urgenti con cui le nostre popolazioni devono confrontarsi quotidianamente. Perché tutti siamo e vogliamo essere siamo impegnati a dare continuità a quel cambiamento che ci siamo proposti». Una prima risposta della presidente è arrivata quasi subito da Villa Devoto: «Le mie porte sono sempre aperte». (ua)

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