La Nuova Sardegna

La grande sete

Acqua razionata nell’invaso di Posada, il sindaco di Budoni: «Resteranno a secco molte seconde case e 25 aziende»

Acqua razionata nell’invaso di Posada, il sindaco di Budoni: «Resteranno a secco molte seconde case e 25 aziende»

Il messaggio alla cittadinanza pubblicato sul sito istituzionale del Comune

26 maggio 2024
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Sassari «L’obiettivo dell’amministrazione comunale di Budoni è quello di far capire a tutti gli abitanti del territorio che questo è un momento delicato per quanto riguarda la crisi idrica. Voglio però che tutti sappiano che da parte nostra non verrà lasciato nulla di intentato per cercare una soluzione».

Comincia così il messaggio che il sindaco di Budoni, Antonio Addis, ha rivolto alla cittadinanza del Comune a cavallo tra la Barbagia e la Gallura che in queste settimane è alla prese con la grave siccità che attanaglia l’area.

«Il nostro obiettivo è quello di garantire ai nostri concittadini, ai turisti e alle aziende che vogliono fare impresa che l’amministrazione comunale continuerà a lavorare per arrivare ad una soluzione – continua la nota –. A seguito degli incontri che si sono svolti a Cagliari è emerso che la soluzione più attuabile potrebbe essere quella di calcolare i prelievi dalla diga Maccheronis e di conseguenza gestire l’acqua idropotabile. Adottando questa soluzione il Consorzio di Bonifica della Sardegna dovrebbe chiudere alla base tutte le condotte ad esclusione di quelle che portano l’acqua ad Abbanoa».

«Ma qui sorge un problema – aggiunge il sindaco –. Budoni ha una parte dell’acqua che arriva dalla Diga di Torpè che va ai potabilizzatori di Abbanoa e una parte importante che invece non arriva ai potabilizzatori, ma che viene comunque utilizzata per uso civile. Questa parte importante serve coloro che hanno i potabilizzatori privati quindi tutti i villaggi turistici, molte seconde case e circa 25 aziende. Il loro consumo è di oltre 2mila metri cubi al giorno soltanto per l’uso potabile e che, sulla base della soluzione che ci è stata prospettata dalla Regione, si ritroverebbero senza acqua».

E ancora: «Voglio che i cittadini di Budoni sappiano che la nostra amministrazione sta già lavorando ad un piano che possa portare a sopperire a queste carenze cercando di risolvere una situazione che diventa sempre più complicata. Non voglio parlare di dissalatori o di ricerche geologiche, ma già dalle prime di questa mattina siamo al lavoro per cercare di integrare l’acqua che manca. Oltre l’utilizzo delle autobotti, secondo noi c’è la possibilità di attingere all’acqua del mare, all’acqua dei fiumi e all’acqua del pozzi: sarà un lavoro di squadra insieme con Abbanoa, Egas, Adis e con il Consorzio di bonifica, ma deve essere un lavoro che deve portarci a superare questa emergenza e fornire acqua al nostro territorio. Il nostro impegno sarà massimo e faremo di tutto perché inizino immediatamente i lavori di sistemazione delle reti idriche e che i potabilizzatori forniscano finalmente acqua potabile. Non siamo fermi, stiamo lavorando e cercando soluzioni per arrivare a risolvere questa emergenza».

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