La Nuova Sardegna

L’emergenza

Siccità, sindaci allo stremo: nell’elenco dei desideri dissalatori e trivelle

di Sergio Secci
Siccità, sindaci allo stremo: nell’elenco dei desideri dissalatori e trivelle

Tra le richieste anche un collegamento con il Liscia

27 maggio 2024
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Conservare per quanto più possibile l’acqua nella diga, in maniera da permettere di arrivare almeno al mese di settembre con qualche scorta. È questa l’intenzione emersa ieri al vertice convocato ieri in viale Trento. Nel frattempo, bisognerà attivare ogni possibile soluzione per far fronte ad una situazione sin da ora drammatica. Si è parlato della realizzazione di nuovi pozzi, del collegamento con la diga del Liscia, dell’utilizzo di autobotti e infine del posizionamento di alcuni dissalatori. Le soluzioni possibili sono tante, quelle efficaci magari un po’ meno.

Il vertice Ieri a Cagliari si presentati i sindaci dei paesi maggiormente colpiti dall’emergenza: Gianlugi Farris di Siniscola, Salvatore Ruiu di Posada, Martino Sanna di Torpè, Antonio Addis di Budoni e Rita Deretta di San Teodoro. Tante le proposte che i primi cittadini hanno portato all’assemblea, d’altra parte loro vivono in prima persona la situazione e dunque insistono perché i provvedimenti vadano presi immediatamente. «Con la chiusura delle condotte di irrigazione che servono le case sparse, ma anche i villaggi, gli alberghi e i residence bisogna immediatamente attivare una taskforce di autobotti per portare l’acqua in tutte le zone del nostro territorio – dice il primo cittadino di Posada, Salvatore Ruiu –. Noi abbiamo proposto, assieme agli altri sindaci, la posa in opera di due dissalatori nel territorio di Budoni. Uno potrebbe essere installato tra Sa Marina e Orvile ,in una zona poco frequentata dai bagnanti. Si tratta di impianti che “Acciona”, una delle ditte leader a livello mondiale, sarebbe in grado di fornirci in tempi brevi. L’impianto permetterebbe di mandare acqua alla camera di pompaggio del consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale, che si trova nell’area di San Simone, nel territorio di Posada. Da questo impianto l’acqua potabile potrebbe essere così inviata a Budoni e San Teodoro liberando risorse per Posada, Torpè e Siniscola che continuerebbero ad approvvigionarsi dalla diga». Una soluzione condivisa dal sindaco di Budoni, Antonio Addis, che ha parlato della possibilità di prelevare acqua anche da alcuni pozzi scavati nei pressi della zona artigianale del paese, in modo da incrementare la disponibilità idrica. Per la sindaca di San Teodoro, Rita Deretta, si dovrebbe aumentare la quantità d’acqua proveniente dal lago del Liscia. Attualmente il fabbisogno di San Teodoro grava per il 70 per cento sulla diga di Maccheronis e per il resto sul bacino dell’alta Gallura, il Liscia, che al momento, seppur non al massimo della capienza, non ha problemi di scorte. Da Siniscola, invece, il sindaco Gianluigi Farris vorrebbe tirvellare la “Conca di Locoli”, una riserva d’acqua custodita dal Montalbo. Un intervento difficile di cui era già stata finanziata la progettazione per comprenderne la fattibilità.

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