Siccità, sindaci allo stremo: nell’elenco dei desideri dissalatori e trivelle
Tra le richieste anche un collegamento con il Liscia
Conservare per quanto più possibile l’acqua nella diga, in maniera da permettere di arrivare almeno al mese di settembre con qualche scorta. È questa l’intenzione emersa ieri al vertice convocato ieri in viale Trento. Nel frattempo, bisognerà attivare ogni possibile soluzione per far fronte ad una situazione sin da ora drammatica. Si è parlato della realizzazione di nuovi pozzi, del collegamento con la diga del Liscia, dell’utilizzo di autobotti e infine del posizionamento di alcuni dissalatori. Le soluzioni possibili sono tante, quelle efficaci magari un po’ meno.
Il vertice Ieri a Cagliari si presentati i sindaci dei paesi maggiormente colpiti dall’emergenza: Gianlugi Farris di Siniscola, Salvatore Ruiu di Posada, Martino Sanna di Torpè, Antonio Addis di Budoni e Rita Deretta di San Teodoro. Tante le proposte che i primi cittadini hanno portato all’assemblea, d’altra parte loro vivono in prima persona la situazione e dunque insistono perché i provvedimenti vadano presi immediatamente. «Con la chiusura delle condotte di irrigazione che servono le case sparse, ma anche i villaggi, gli alberghi e i residence bisogna immediatamente attivare una taskforce di autobotti per portare l’acqua in tutte le zone del nostro territorio – dice il primo cittadino di Posada, Salvatore Ruiu –. Noi abbiamo proposto, assieme agli altri sindaci, la posa in opera di due dissalatori nel territorio di Budoni. Uno potrebbe essere installato tra