La Nuova Sardegna

Demanio

Spiagge in Sardegna: sì ai matrimoni autorizzati dai Comuni, no alle feste e alle manifestazioni private

Spiagge in Sardegna: sì ai matrimoni autorizzati dai Comuni, no alle feste e alle manifestazioni private

Delibera della giunta regionale su proposta dell’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda. «Da valutare attentamente» le richieste per riprese cinematografiche o fotografiche sugli arenili

30 maggio 2024
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Cagliari Piccole norme a margine della delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda sulla concessione di spiagge per attività turistiche, si tratta degli «indirizzi operativi concernenti l'esercizio di funzioni amministrative sul demanio marittimo per la stagione balneare 2024». La competenza è dei Comuni che hanno dettato le linee guida attraverso il Pul, piano utilizzo litorali, in assenza di Pul le concessioni devono essere annuali e ristrette al periodo estivo. Nella delibera si stabilisce che i corridoi in acqua riservati ai natanti, ai surfisti, alle tavole sup ecc a tutela dei bagnanti, devono essere autorizzati dai servizi territoriali della Regione, previo parere dell'autorità marittima, nel rispetto delle modalità tecniche di cui all'ordinanza della Capitaneria di Porto

Nella delibera si ribadiscono alcuni aspetti relativi all’uso delle spiagge per motivi diversi dalla balneazione. E’ il caso delle feste private per le quali «resta vietata, in quanto non consentita dall'ordinamento vigente, l'assegnazione a soggetti privati di aree demaniali sul litorale per lo svolgimento di feste, manifestazioni o cerimonie a carattere esclusivamente personale».

Per quanto riguarda i matrimoni, vale a dire la celebrazione dei matrimoni sulle spiagge, questi sono consentiti ma il Comune competente deve rilasciare un’autorizzazione che permetterà la celebrazione del matrimonio in aree precisamente individuate per questo scopo.

Infine, sta emergendo l’esigenza di dare risposte alla «crescente richiesta di concessioni temporanee per la realizzazione di riprese fotografiche o cinematografiche» in aree quali spiagge e scogli ricadenti sotto il demanio marittimo, si tratta di richieste «che spesso comportano l'occupazione, anche esclusiva, di tratti, anche di rilevante estensione, di specchio acqueo o di arenile». L’assessorato apre parzialmente le porte a questa possibilità seppure con molte cautele: «Sarà necessario valutare attentamente le richieste al fine di garantire il rispetto della destinazione naturale dei beni del demanio marittimo».

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