La Nuova Sardegna

La sfida

Turismo, Franco Cuccureddu su raccolta dati e Ai: «Una promozione scientifica»

di Luigi Soriga
Turismo, Franco Cuccureddu su raccolta dati e Ai: «Una promozione scientifica»

L’assessore spiega i criteri delle campagne pubblicitarie. Gli investimenti: profilazione efficace anche con Google e Mastercard

18 giugno 2024
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Sassari La sfida è quella di cambiare radicalmente approccio: «La promozione turistica non si farà più a sentimento, sulla base della sensibilità di un assessore o di un dirigente. Le scelte non saranno più occasionali, basate sulla convenienza di questa o quella offerta. Ogni campagna, ogni investimento avrà un rigoroso fondamento scientifico. Sarà cioè supportato da uno studio, da una moltitudine di dati, che garantiscano l’efficacia della promozione e un’azione mirata. La Sardegna mira a diventare un laboratorio nazionale sulla promozione turistica». L’assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu sta investendo moltissimo sulla raccolta delle informazioni. Tanto che occorrerà almeno un anno per confezionare un dossier completo sul pacchetto Sardegna. L’approccio scientifico potrà diventare operativo solo a partire dal 2025.

Come state lavorando per mettere a punto questa promozione chirurgica?

«Il primo step è il potenziamento dell’Osservatorio del Turismo. Stiamo investendo 6 milioni e mezzo di fondi Por su questo progetto, più altri 500mila euro di risorse regionali. È una cifra considerevole, ma sono fiducioso che raccoglieremo i frutti».

Che tipo di informazioni vi interessa raccogliere ed elaborare?

«Fino ad ora i dati raccolti riguardavano essenzialmente gli arrivi e le presenze nell’isola. Noi vogliamo ampliare il report acquisendo altre voci, come i trasporti, la ricettività e i beni culturali. Ci interessa sapere cioè come si muove chi viene in Sardegna, dove alloggia, quanto spende, che musei, che mostre, che fiere frequenta. Vogliamo conoscere i suoi interessi e le sue impressioni, e per questo stipuleremo una convenzione con Google, in modo da sapere cosa cerca sui browser, che tipo di recensioni lascia. Inoltre è utilissimo sapere come il viaggiatore spende i propri soldi, e questo ce lo può dire ad esempio Mastercard. Sottoscriveremo una convenzione, così da poter conoscere chi spende, dove, e in quale stagione. Dopodiché tutta questa mole immensa di dati deve essere incrociata e analizzata, e per questo avremo bisogno dell’ausilio dell’Intelligenza artificiale. L’Università ci aiuterà in questo tipo di elaborazione».

Sembra un progetto molto complesso e dispendioso. Che vantaggi porterà?

«La promozione sarà estremamente mirata e le campagne di marketing confezionate su misura sull’utente che vogliamo attirare. Faccio dei piccoli esempi: gli Svizzeri hanno una propensione decisamente chiara a viaggiare in bassa stagione. Mi rivolgerò a loro con delle offerte che assecondano questa tendenza. Se invece il mio target è il mercato spagnolo, allora devo tenere presente che la maggior parte dei turisti, parliamo di circa l’80 per cento, acquistano attraverso dei portali on line. È perfettamente inutile spendere risorse per organizzare delle fiere a Madrid o a Barcellona, ma è più efficace investire nel digital marketing».

Abbiamo parlato di progetti a lungo termine, ma nell’immediato che campagne state mettendo in campo?

«Ci sono tutte quelle azioni già pianificate dagli uffici, prima ancora che si insediasse la nuova giunta. Ad esempio cinque fiere in collaborazione con la Camera di Commercio di Cagliari: parliamo di Rimini, Lisbona, Londra, Venezia e Barcellona. Ci sono pubblicità su alcune riviste e media. Riesumeremo alcuni video già realizzati, come quello sui centenari che fa presa in particolare sugli americani, molto curiosi sulla longevità dei popoli del Mediterraneo. Altri videospot, come quello con protagonisti i Giganti di Mont’e Prama, preferiamo lasciarli nel cassetto».

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