La Nuova Sardegna

Verso le Olimpiadi

La pattuglia dei Quattro mori insegue un sogno a Cinque cerchi

di Andrea Sini
La pattuglia dei Quattro mori insegue un sogno a Cinque cerchi

Il 26 luglio al via i Giochi di Parigi 2024: tutti i protagonisti

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Sassari Un sogno già realizzato, quello di esserci, un altro da inseguire con la leggerezza e l’orgoglio di chi sa di essere già entrato nella storia: conquistare una medaglia con i Cinque cerchi di fronte a una platea planetaria.

La truppa sarda d’azzurro vestita può iniziare a fare le valigie per Parigi, dove tra dieci giorni - il 26 luglio – prenderà il via l’edizione numero 33 dei Giochi olimpici. Nella capitale francese sbarcherà dall’Italia un vero e proprio plotone di atleti e atlete: con 403 presenze, questa edizione delle Olimpiadi è già da record per il nostro Paese, che mai aveva schierato al via una truppa così nutrita. Battuto nettamente il record di tre anni fa a Tokyo, con 384 azzurri. Non sarà un’edizione da record per la Sardegna, ma poco ci manca: saranno infatti sette i rappresentanti dei Quattro morii. Otto se si considera anche Filippo Tortu, nato e cresciuto in Brianza ma che la bandiera dei Quattro mori la porta da sempre in valigia per ogni gara e che ha sempre dichiarato di sentirsi molto legato alla terra di suo padre Salvino. Tanto da farsela tatuare su un fianco. C’è sostanziale continuità rispetto a Tokyo (allora i sardi furono 10), mentre resta lontano il record assoluto di Roma ’60, con 14 atleti.

Se Filippo Tortu è senza dubbio il più illustre, lo sprinter oristanese Lorenzo Patta, suo compagno di staffetta, non è meno titolato: nella sua collezione di medaglie brillano infatti l’oro conquistato nella 4x100 nella scorsa edizione dei Giochi e quello centrato poco più di un mese fa ai campionati europei di Roma, sempre con la staffetta.

A Parigi il veterano sardo dei Giochi sarà Stefano Oppo: per lui la presenza in acqua a Vaires-sur-Marne, campo di gara a nord est della capitale francese prescelto per le gare di canottaggio, rappresenta già un record eguagliato: soltanto due atleti sardi, prima di lui, hanno preso parte a tre Olimpiadi. Ci riuscirono il pesista nuorese Sebastiano Mannironi, presente a Melbourne 1956, a Roma ’60 e a Tokyo ’64, e il pentathleta Mario Medda, in gara a Città del Messico ’68, Monaco ’72 e Montreal ’76. Per Stefano Oppo, in gara nel doppio pesi leggeri, anche la concreta possibilità di tornare sul podio, dopo il bronzo di Tokyo.

Sono alla loro seconda esperienza olimpica anche la velocista Dalia Kaddari, quartese di 23 anni, la velista cagliaritana Marta Maggetti, 28 anni, che cercherà gloria cavalcando lanuova tavola volante iQFoil. Alla seconda partecipazione anche Alessia Orro: la pallavolista di Narbolia è l’unica della pattuglia sarda impegnata in uno sport di squadra. Primo pass olimpico per Nicola Bartolini, ginnasta cagliaritano di 28 anni, e Sergio Massidda, ventiduenne di Ghilarza in gara nel sollevamento pesi.

Restano invece a casa il play sassarese di Italbasket, Marco Spissu, Luigi Lodde (tiro a volo), Andrea Agrusti (marcia) e Davide Ruiu (sollevamento pesi). Per tutti loro una grande delusione, anche perché mai come ai Giochi olimpici la cosa più importante è esserci.

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