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Turismo

Imposta di soggiorno fino a 25 euro a notte: ecco le novità contenute nella bozza del “decreto d’agosto”

di Salvatore Santoni
Imposta di soggiorno fino a 25 euro a notte: ecco le novità contenute nella bozza del “decreto d’agosto”

La tassa diventa progressiva: si baserà sul conto giornaliero del pernottamento. Potranno istituirla tutti i Comuni e utilizzarne gli incassi per abbattere i costi della raccolta e trattamento dei rifiuti

06 agosto 2024
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Sassari Novità in arrivo per l’imposta di soggiorno. Nel “decreto d’agosto”, infatti, il governo ha inserito alcune modifiche che, se approvate, consentirebbero di estendere la tassa a tutti i Comuni d’Italia. Oggi, infatti, la tassa può essere applicata soltanto dai capoluoghi, le unioni di Comuni e le località turistiche. Ma non è tutto, perché nella bozza del decreto che circola, emerge anche un cambio ai massimali. Diversamente a quanto accade oggi, infatti, la tassa potrebbe diventare progressiva: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro fino a un massimo di 25 euro al giorno negli alberghi di extralusso (oltre 750 euro a notte).

Altra novità riguarda la destinazione degli incassi. Oggi i Comuni possono impiegare le somme raccolte dall’imposta soltanto per interventi legati al turismo, che con qualche tecnica contabile vengono estesi fino al decoro urbano. Con le novità riportate nel decreto, invece, i Comuni potranno investire le somme anche per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. E proprio questo passaggio, la possibilità di “abbattere” il montante della Tari, la tariffa dei rifiuti, potrebbe essere molto utile per i Comuni sardi, soprattutto più piccoli, che oggi fanno gravare i costi suppletivi generati dalla presenza massiccia di turisti soltanto sui proprietari degli immobili. La Tari, infatti, si calcola in base alle tonnellate di rifiuti prodotti e non consente iniezioni di fondi esterne: il costo complessivo fa necessariamente diviso sui proprietari delle case, anche quelli che magari dal turismo locale non hanno alcun beneficio. Oggi i Comuni non hanno la possibilità di “alleggerire” questo carico sui propri cittadini, mentre con la novità contenuta nella bozza del decreto potranno destinare le risorse dell’imposta di soggiorno proprio per questo scopo.

Il ministero del Turismo fa però sapere che le modifiche sull’imposta di soggiorno contenute nella bozza sono soltanto un’ipotesi non definitiva che non vedrà la luce nelle prossime ore: «Non si sono ancora concluse le interlocuzioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali in vista di una possibile proposta di modifica della disciplina dell’imposta di soggiorno; il dialogo proseguirà a settembre».

E infatti, Confindustria Alberghi fa muro contro la norma allo studio, perché le strutture ricettive non possono essere «un mero bancomat per i Comuni». La presidente Maria Carmela Colaiacovo si dice «sorpresa» che «dopo mesi di dialogo proficuo e di confronto» si proceda «improvvisamente all’approvazione di un testo» che sembrerebbe far saltare «alcuni dei capisaldi su cui si innestava la riforma in discussione». Vale soprattutto per il vincolo di destinazione del gettito, nato per il sostegno delle attività turistiche e che «invece di rafforzarsi sembrerebbe venir meno» per coprire i costi del servizio rifiuti.

L’ipotesi preoccupa anche Federalberghi: le imprese del turismo «non condividono la proposta di aumentare ulteriormente la tassa». Anche perché «sono trascorsi solo pochi mesi da quando, in vista del Giubileo, il tetto massimo è stato elevato del 40%, passando da 5 a 7 euro per notte e per persona ed è stata introdotta la possibilità di utilizzarla per coprire i costi della raccolta rifiuti, snaturando le finalità dell’istituto».

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