Nell’isola è emergenza personale anche in piccoli alberghi, nei bar e nei ristoranti
Le paghe: da 800 a 1300 euro per dipendenti non esperti
Sassari L’emergenza personale non colpisce solo i colossi del turismo. Ma anche - e forse anche di più - le piccole attività. Bar, ristoranti, alberghi. Il Malp bar è una istituzione a Olbia. Da quasi mezzo secolo Pietro Secchi e la moglie sono dietro al bancone. Trovare una cameriera che affianchi la loro storica dipendente per il periodo estivo è una missione impossibile.
«Non chiediamo competenze particolari, anzi non ne chiediamo proprio – spiega signor Pietro che coni suoi 72 anni è ancora il pilastro del Malp –. La nostra attività apre alle 6.30 del mattino e chiude a mezzanotte. Ma l’apertura la facciamo io o mia moglie. Ci sono due turni: il mattino dalle 7 alle 15 o il pomeriggio dalle 16 alla chiusura. Il nostro approccio al personale in questi oltre 40 anni è sempre stato familiare. Ai nostri ragazzi offriamo la colazione, pranzano e cenano con noi, se hanno sete possono tranquillamente prendere le bibite, se fumano le pause caffè sono garantite. Eppure non troviamo nessuno. Sono le 15.30 in questo momento e mia moglie, che ha 68 anni, è qui da stamani alle 5 e sta finendo di fare le pulizie».
Per capire meglio l’offerta economica sul piatto Secchi entra nei dettagli. «Per un contratto part-time di quattro ore zero esperienza, 800 euro. 1.300 euro un full time per ragazze che ripeto, non hanno mai lavorato ai tavoli – spiega il titolare del Malp bar –. Purtroppo però ci dicono che sono troppe ore di lavoro, chiedono fine settimana liberi, se devono fare anche le pulizie. Il lavoro, soprattutto all’inizio richiede sacrifici. Poi con il tempo anche la busta paga aumenta».
In alcuni ristoranti di Arzachena la mancanza di personale per servire ai tavoli come anche in cucina ha imposto di tagliare il numero di coperti per garantire un servizio di qualità ai clienti. L’hotel Pellicano è un hotel con 65 stanze a Pittulongu, frazione turistica di Olbia. Una quarantina i lavoratori stagionali per affrontare l’estate e garantire un servizio adeguato alle quattro stelle superior. Garantiti contratti turistici mensili, mensa aziendale, alloggio.
«Abbiamo avuto difficoltà a trovare camerieri ai piani ma anche segretari di ricevimento – spiega Valentina Secchi, direttrice dell’albergo –. Tanti i fattori: il mondo del lavoro che sta cambiando. Non solo nel settore turistico ma in generale. La scarsa attitudine delle nuove generazioni al sacrificio come la nostra. Forse noi e i nostri genitori lo eravamo troppo, ci mancherebbe. Probabile poi ci siano ancora sussidi economici che permettano di non lavorare. Ma non è una questione di stipendi. Le aziende serie come la nostra pagano secondo i contratti nazionali e garantiscono vitto e alloggio a proprio spese, oltre alla busta paga. E gli straordinari in busta. Credo sia anche un fattore culturale, di società, su cui dobbiamo ragionare e trovare le contromisure. Per offrire servizi turistici di qualità serve personale».