La Nuova Sardegna

Turismo

Agriturismi superstar in un’estate da record: più 28% di presenze

di Claudio Zoccheddu
Agriturismi superstar in un’estate da record: più 28% di presenze

Il settore in netta controtendenza rispetto ai dati nazionali Maria Gina Ledda, Terranostra: «La formazione ha fatto la differenza»

12 agosto 2024
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Sassari I dati sono chiari: gli agriturismi italiani sono in crisi. Secondo Agriturist, il 55 per cento delle strutture tricolore ha registrato un calo delle prenotazioni rispetto al 2023 e solo uno su cinque ha mantenuto nel 2024 risultati simili al 2023. Un report che sembra dipingere una situazione di difficoltà che, però, non ha interessato la Sardegna. Anzi. Nell’isola il comparto degli agriturismi non conosce crisi e si conferma in grande crescita anche nell’estate del 2024. E, alle porte di Ferragosto, è pressoché scontato che le cifre dovranno essere riviste al rialzo.

Il comparto «I nati nazionali confliggono con la nostra realtà – spiega Maria Gina Ledda, segretaria regionale di Terranostra, l’associazione nazionale di Coldiretti che si occupa degli agriturismi – e mi riferisco al numero delle presenze e al fatturato delle aziende, entrambi in crescita. Nel 2024 abbiamo registrato un incremento del 28 per cento rispetto a quanto fatto nello stesso periodo del 2023». Dietro al successo degli agriturismi sardi non c’è solo l’aspetto ambientale, che comunque gioca un ruolo fondamentale nell’immaginario dei visitatori, o la genuinità dei prodotti che finiscono sulle tavole: «Dietro il successo degli agriturismi, in questo caso mi riferisco alle 150 strutture associate a Terranostra, c’è soprattutto un percorso di formazione continua intrapreso dai titolari. Nel 2024 la nostra non è più un’offerta quasi improvvisata, come poteva accadere una ventina d’anni fa. Oggi chi lavora in agriturismo è in grado di offrire un’esperienza enogastronomica di alto livello che viene studiata per valorizzare il territorio di riferimento e le sue produzioni. Il turista contatta le nostre aziende non solo per la cucina tradizionale o per la genuinità del territorio, lo fa anche per la professionalità dei nostri associati», aggiunge Maria Gina Ledda.

I clienti Un identikit è complicato ma, a grandi linee, si può dire senza timore di smentite che gli agriturismi piacciano sia agli stranieri sia agli italiani. Una differenza potrebbero essere le preferenze territoriali: gli stranieri sono attratti dalle strutture immerse nella tranquillità delle aree interne dell’isola mentre i turisti di prossimità, italiani, amano immergersi nelle tradizioni dei territori ma durante l’estate preferiscono le coste e puntano molto sulla vicinanza del mare: « Una cosa che invece abbiamo riscontrato anche in Sardegna – dice ancora Maria Gina Ledda – è che il tempo di permanenza nelle strutture si è ridotta. I soggiorni sono più brevi, anche se spesso è vero che chi viene nell’isola tende a cambiare struttura in base all’itinerario del viaggio e sempre più spesso passa da un agriturismo all’altro. In passato si soggiornava fino a 15 giorni, ora il minimo è 3 notti mentre al massimo si arriva ad una settimana di permanenza». E se le coppie senza figli sembrano dominare le classifiche delle presenze nel resto d’Italia, in Sardegna l’agriturismo è ancora un a meta per le famiglie: «Da noi sono le famiglie quelle da cui riceviamo il maggior numero di prenotazioni, anche perché portano i bimbi a visitare le aziende agricole, a vedere gli animali e a scoprire le nostre tradizioni gastronomiche», conclude la segretaria regionale di Terranostra. [COPYRIGHT] RIPRODUZIONE RISERVATA

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