La Nuova Sardegna

L'altra metà della storia

I disagi dietro i grandi numeri al centro e nelle spiagge di San Teodoro

I disagi dietro i grandi numeri al centro e nelle spiagge di San Teodoro

Per gestire i servizi turistici serve un grande sforzo del Comune

24 agosto 2024
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San Teodoro C’è un momento, durante le serate di agosto a San Teodoro, in cui il centro sembra straripare, tanti sono i turisti di passaggio e quelli che si accomodano nei dehors di ristoranti e locali. «E non hai visto le spiagge, è lì che c’è overtourism». Lo dice una coppia in vacanza dall’Abruzzo, Alfredo e Federica, che dopo una giornata di mare e sole si gode la movida notturna.

La Cinta è lunga quasi cinque chilometri e in queste settimane vista dall’alto era una distesa di ombrelloni e asciugamani. Ora, passato Ferragosto, continua a essere affollata. Si potrebbe semplicemente sorridere per il tanto turismo, ma la faccia oscura di questi enormi flussi racconta disagi nella gestione di spazi e servizi. L’allarme lo ha ribadito la stessa sindaca di San Teodoro, Rita Deretta, pochi giorni fa alla Nuova: «Non bisogna mai dimenticare che le località come San Teodoro, o come Alghero o Stintino, sono i front office della Sardegna – dice Rita Deretta, sindaca di San Teodoro – I turisti vengono in questi centri molto rinomati, con spiagge meravigliose, e hanno grandi aspettative. Se poi si trovano male per il troppo affollamento e per i servizi non all’altezza, parleranno male non di San Teodoro, ma dell’isola in generale. Diranno: mai più in Sardegna, per carità! Ed è per questo motivo che la Regione ha il dovere di aiutarci a gestire l’overtourism, aprendo un tavolo con i comuni, i vettori aerei e navali, e gli operatori turistici, in modo da elaborare una strategia che governi meglio i flussi. I Comuni fanno i miracoli per garantire la vivibilità in agosto, ma lavorare da soli è quasi impossibile». La siccità, i razionamenti idrici, o i condizionatori accesi in tutte le case che mandano in tilt le cabine elettriche, i black-out, le tubature sotto pressione, la quantità di immondizia prodotta quotidianamente: sono i veri problemi. E su scala mondiale, mete turistiche per eccellenza come Barcellona stanno cominciando a pensare a tagli e restrizioni per non implodere. I grandi numeri (un paese che passa da 5mila abitanti a 100mila presenze) possono danneggiare anche gioielli come San Teodoro. (p.ard.)

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