Estate a San Teodoro: «Più presenze degli ultimi anni ma la gente c’è sempre stata»
Nessuna lamentela da commercianti e turisti per l’affollamento
San Teodoro Ad angolo tra via San Francesco e via Cala d’Ambra, quello di “Anima autoproduzioni artistiche” è uno scorcio ormai cult per San Teodoro. Il negozio di abbigliamento si presenta con le piante rampicanti e le file di t-shirt, e dentro in pochi metri quadri sembra di trovarsi in un set un po’ alla Tim Burton. Stranezze e fantasie di ogni tipo su magliette, vestiti e costumi.
La stagione Dietro al bancone, barba bianca, sorriso sornione, occhiali tondi, c’è Felice Lauria. «Siamo qui ormai da quattordici anni», commenta. Motivo per cui il commerciante può offrire un polso della situazione attendibile sull’estate 2024 vista dalle viscere di San Teodoro. «Rispetto agli anni scorsi ci sono più presenze, sì, tanti turisti in più».
Tanta gente, «Ma poca spesa – sorride – i consumi scendono ma come del resto si vede nella situazione generale». Secondo il signor Felice, camicia maculata addosso, «Ci sono molti stranieri, tedeschi come al solito, però pure spagnoli, francesi, americani e addirittura sudamericani, presenze che prima si vedevano di rado». Chiamato a fare un bilancio senza pensarci troppo su, ma che possa sintetizzare il lavoro dei mesi più caldi, il commerciante sorride: «Questa è stata una stagione positiva, certo che sì». Vicino a lui una parete con decine di magliette incorniciate. Sono pezzi unici, hanno grafiche che si trovano solo qui, alcune sono datate ma questo lo sa solo Felice, perché per chi entra rappresentano sempre una scoperta.
Tanti turisti Intanto compaiono alla porta d’ingresso alcune ragazze, parlano spagnolo, c’è tempo per un’ultima domanda: «L’overtourism è un problema?» È il tema dell’estate, località turistiche prese d’assalto e riempite fino all’orlo e anche di più. Più di quanto riescono a gestire. «Mah – riflette Felice Lauria, colpito dall’interrogativo – sì ho presente il fenomeno, ma a me non sembra che questa estate sia stata troppo diversa dalle altre». Il che comunque non esclude un turismo che da tempo fa affannare servizi e spazi a San Teodoro. «Il flusso è tanto ma per me è come lo è sempre stato. Chiaro, da qui non conosco i possibili problemi che ci possono essere stati con utenze, acqua e servizi. Lì in effetti si capisce la situazione».
Tra le bancarelle di via Sardegna l’ottimismo non è dilagante, ecco. La dipendente di un’attività di gioielli, romana, che viene nell’isola per lavorare in estate ormai da anni, è di poche ma chiare parole: «La stagione? Fatemi un’altra domanda. No dai è andata bene, ma niente di eccezionale, e le presenze non mi sembrano affatto troppe per il paese». Poi mostra a una coppia un paio di anelli in rame e qualche altra lega, 25 euro l’uno, sono lavorati a mano. Qui lo sfarzo e i luccichii lussuosi della Costa Smeralda sono ben lontani, le proposte sono diverse, il pubblico è diverso. Si mischiano le lingue straniere, ma si sente parla anche in sardo. La coda più rilevante nella lunga via è quella per il Bancomat. I gruppi di giovani si preparano per andare a passare la notte in discoteca. Una famiglia lombarda commenta: «Veniamo qui da qualche anno, siamo in appartamento, ci hanno detto delle restrizioni dell’acqua, stiamo cercando di usarla il minimo indispensabile». (p.ard.)