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Buggerru, 120 anni fa l’eccidio dei minatori

Buggerru, 120 anni fa l’eccidio dei minatori

Il 4 settembre l’anniversario della strage dei lavoratori del Sulcis. I soldati del Regio esercito intervennero per sedare uno sciopero

02 settembre 2024
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Buggerru Il 4 settembre 1904, al culmine di una giornata di tensioni legate allo sciopero sull’orario di lavoro che coinvolgeva circa duemila lavoratori della miniera di Buggerru, i soldati del Regio esercito chiamati dalla direzione della Société anonyme des mines de Malfidano aprirono il fuoco sui manifestanti. Lasciarono a terra tre minatori e una decina di feriti (uno dei quali morirà pochi giorni dopo).

Fu il tragico punto di svolta di un lungo periodo di conflitti sociali legati alle lotte dei lavoratori per maggiori diritti tra la fine del XIX secolo e l’inizio del Novecento: pochi giorni dopo, su iniziativa della Camera del lavoro di Milano e contestualmente con altre proteste represse nel sangue in altre regioni, venne proclamato il primo sciopero generale nazionale della storia d’Italia.

A 120 anni di distanza, dal primo al 10 settembre Buggerru e la sua comunità commemorano l’Eccidio, episodio cruciale della storia sarda e italiana con un ricco programma di incontri, presentazioni, iniziative e spettacoli teatrali e musicali, organizzato dal Comune di Buggerru con il contributo dell’assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione, della Fondazione di Sardegna e della Fondazione Cammino di santa Barbara. Per la sindaca di Buggerru Laura Cappelli, il tragico epilogo dello sciopero dei minatori ha ancora un significato di grande attualità: «Sono trascorsi 120 anni da quel 4 settembre del 1904 – dice – quando la nostra comunità salì alla ribalta delle cronache nazionali per quello che oggi ricordiamo come l’Eccidio di Buggerru. Dopo più di un secolo, il mondo del lavoro è cambiato, ma nel 2024 vediamo come la dignità, la qualità e la sicurezza sia del lavoro che del posto dove si lavora non vengono garantite a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori. Per questo, commemorare l’Eccidio non è solo un dovere nei confronti di chi ha dato la vita e combattuto per i diritti più elementari dei lavoratori affinché il loro sacrificio non venga dimenticato, ma soprattutto deve essere l’occasione per mantenere viva l’attenzione in modo serio e costruttivo sull’essere lavoratore oggi e sul valore del tempo e del luogo di lavoro».

Queste le iniziative in programma, dopo l’apertura di ieri, in piazza Santarelli, con il monologo “Eva e Petra” della compagnia teatrale “I Girasogni”. Oggi, lunedì 2 agosto, dalle 10, nell’aula consiliare del Comune in via Roma 40, il punto sulla Candidatura del patrimonio minerario del territorio del Sulcis-Iglesiente e Guspinese all’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’Unesco, in qualità di paesaggio culturale, che vede il Comune di Buggerru capofila dell’iniziativa. Alle 21.30, invece, in piazza Santarelli, verrà proiettato il documentario “Uomini in marcia”, una riflessione sul diritto al lavoro che prende spunto dalle lotte che, tra il1992 e il 1993, coinvolsero lavoratori, rappresentanti istituzionali e cittadini di ventisette comuni del Sulcis Iglesiente.

Domani, 3 agosto, alle 10 ancora nell’aula consiliare di via Roma 40, si terrà il convegno “L’Eccidio di Buggerru del 4 settembre 1904. L’importanza e l’incidenza dell’evento nell’ambito storico, sociale e giuridico».

Alle 21, in piazza Santarelli, toccherà alla musica dello spettacolo #sessantaminutidi. Il giorno dell’Eccidio, mercoledì 4, momento centrale delle commemorazioni, verrà aperto alle ore 9 dalla Santa Messa di Commemorazione, in piazza Eccidio. Alla funzione seguiranno la deposizione della corona di fiori e gli interventi delle autorità. Chiuderà la giornata, in piazza Santarelli alle 21, il concerto di Enzo Favata acoustic trio, con Enzo Favata ai sassofoni, Marcello Peghin alla chitarra acustica e Salvatore Maltana al contrabbasso. Infine, sabato 7 settembre, alle 21, al Museo del Minatore in via Marina, lo scrittore Raffaele Murru presenta il suo libro “Malfidano” e martedì 10, alle 21, nello spazio dei Forni di calcificazione, passaggio di testimone tra le celebrazioni del 1904 e l’inizio del Santa Barbara international music festival.

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