La Nuova Sardegna

Il report

La crisi climatica si aggrava: la siccità in Sicilia e Sardegna diventa estrema

La crisi climatica si aggrava: la siccità in Sicilia e Sardegna diventa estrema

Un nuovo studio del World weather attribution parla dei cambiamenti come di un “fattore chiave”

04 settembre 2024
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Roma La crisi ambientale dovuta ai cambiamenti climatici colpisce l’Italia, e in particolare la Sicilia e la Sardegna dove la siccità da “grave” diventa “estrema”. Un nuovo studio del World weather attribution parla infatti dei cambiamenti climatici come di un “fattore chiave” che in Italia, in particolare, e in altre parti d'Europa stanno “infuocando” le temperature più velocemente di quanto i modelli climatici riescano a mettere in evidenza. Non solo avanza inarrestabile la siccità in Sicilia e in Sardegna ma - avvertono gli scienziati dell’organismo scientifico che valuta il legame tra i fenomeni meteorologici estremi e il cambiamento climatico provocato dall’azione umana - diventa anche il 50% più probabile.

Inoltre secondo l’analisi, senza l’utilizzo dei combustibili fossili e con una temperatura media globale di circa 1,3 gradi centigradi in meno rispetto a quella attuale, la siccità nelle due isole sarebbe solo "grave”. Per gli esperti «il caldo estremo legato alle emissioni causate dai combustibili fossili aggrava la crisi idrica e incide anche sui raccolti dei prodotti alimentari simbolo dell’Italia, dal grano alle olive, causando perdite devastanti».

La Sardegna e la Sicilia - osserva Mariam Zachariah, ricercatrice al Grantham institute-Climate change and the environment dell'Imperial college di Londra - «stanno diventando sempre più aride a causa dei cambiamenti climatici il caldo torrido e prolungato colpisce le isole con maggiore frequenza, facendo evaporare l’acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici. Il cambiamento climatico sta intensificando la siccità». «In Sardegna, la siccità che ora classifichiamo come "estrema” sarebbe stata classificata come “grave” senza i cambiamenti climatici - rileva Luigi Pasotti, dirigente responsabile al Servizio informativo agrometeorologico siciliano - ciò che è ancora più tragico è che se non smettiamo rapidamente di bruciare combustibili fossili, la frequenza e l’intensità di questo tipo di eventi estremi continuerà ad aumentare, con conseguenze inimmaginabili. Per questo sarà fondamentale sviluppare strategie di adattamento per proteggere settori vitali per la Sicilia e la Sardegna, come l’agricoltura e il turismo, ma sarà altrettanto importante per l’Italia rispettare gli accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni».

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