Mancano i codici identificativi: agriturismi fuorilegge in Sardegna
Dal 24 ottobre saranno obbligatori per le piattaforme di prenotazione online
Sassari Caos in Sardegna per il nuovo codice identificativo nazionale per gli agriturismi. Si tratta della nuova disciplina, imposta dal Governo, per contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore ricettivo turistico. La beffa è servita proprio in Sardegna, dove gli agriturismi, per definizione un fiore all’occhiello del settore turistico nell’isola, per un cortocircuito burocratico non sono provvisti dello Iun, l’identificativo unico numerico che è stato attribuito alle varie strutture ricettive regolarmente iscritte negli elenchi regionali. In pratica, in Sardegna, unica regione in Italia, gli agriturismi sono identificati come attività legate all’agricoltura, non al turismo, per questo senza possedere lo Iun.
La segnalazione è arrivata da diversi agriturismi della Gallura, che rappresenta territorio vocato a questo tipo di attività turistico ricettiva, allarmati per l’impossibilità di richiedere il Cin, che va attivato entro il prossimo 24 ottobre, pena l’impossibilità di iscriversi nelle piattaforme di prenotazione (Booking, Expedia, Agriturismo.it, Airbnb), con il rischio di diventare tecnicamente attività non regolari e, soprattutto, non rintracciabili sul web. Davanti alle segnalazioni arrivate da varie parti della Gallura, la risposta via mail è giunta dal Settore regolamentazione attività turistiche e Servizio osservatorio, ricerca e sviluppo dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, secondo il quale “l'agriturismo non è una struttura ricettiva turistica, ma attività di ricezione ed ospitalità esercitata dagli imprenditori agricoli mediante l’utilizzo della propria azienda (art. 2, L.96/2006 e art. 3, L.r. 11/2015)”. Per questa ragione gli agriturismi in Sardegna non devono possedere lo Iun, ma solamente ottemperare agli obblighi di comunicazione delle presenze alla Regione e alla polizia di Stato. “In base al principio di legalità, non è possibile rilasciare lo Iun in difetto della relativa norma attributiva del potere e, come appena detto, l'art.16 bis non contempla lo Iunper gli agriturismo”.
Dunque, la legge non dice che il Cin spetta a tutte le strutture, ma solo a quelle le cui legislazioni regionali le definiscano strutture ricettive, turistico ricettive, alberghiere ed extralberghiere. Gli agriturismi non sono definiti tali dalla Regione e per questo motivo non hanno lo Iun. L’assessorato regionale al Turismo ha immediatamente attivato una serie di interlocuzioni con il ministero per capire urgentemente se l’agriturismo debba rientrare nel novero delle strutture che hanno l’obbligo di avere il Cin. Il ministero ha dato risposta affermativa e la palla dall’assessorato al Turismo è passata a quello dell’Agricoltura. L’ufficio di gabinetto dell’assessorato, informato del problema, ma totalmente all’oscuro circa il vulnus normativo che impedirebbe alle strutture di essere regolarmente identificate attraverso il Cin, ha quindi informato l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gian Franco Satta, che dovrà ora provvedere a individuare in tempi rapidi una soluzione al problema, per evitare un grave danno economico a tutte le strutture agrituristiche dell’isola. Una delle proposte avanzate dagli uffici dell’assessorato al Turismo, che nelle prossime ore dovrebbe pervenire sulla scrivania di Satta, sarebbe quella di utilizzare in sostituzione del codice Iun quello di iscrizione all’albo regionale degli agriturismi. Un problema non di poco conto per un settore estremamente florido, con circa mille strutture ufficialmente iscritte.
Con 142 mila presenze (+20% in un anno e +50% nell’ultimo decennio) nel 2022, ultimo anno censito, è stato raggiunto il record storico per gli agriturismi in Sardegna, secondo l’elaborazione di Coldiretti, su dati Istat raccolti da Terranostra Sardegna, l’associazione che rappresenta gli agriturismo. Una tendenza che certifica il buono stato di salute delle strutture isolane, confermate da un numero stabile nell’ultimo decennio e rafforzato dalla crescita degli alloggi. Anche la Sardegna, insieme alla Liguria, ha aderito alla fase sperimentale della banca dati strutture ricettive (Bdsr). Dal 24 luglio cittadini e operatori isolani hanno potuto richiedere il codice identificativo nazionale (Cin) da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili. Per farlo occorre accedere all’apposita piattaforma online del ministero del Turismo tramite Spid o Cie. Per tutti, tranne che per gli agriturismi.