Lingua blu, salgono a 2700 i focolai nell’isola: 17mila pecore morte
Complessivamente i casi sono oltre 102mila. Le zone più colpite sono il Sassarese e l’Oristanese
Sassari Salgono a 2732 i focolai di lingua blu in Sardegna, secondo l'ultimo report dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna. Complessivamente i casi, soprattutto tra gli ovini, sono 102.729 mentre i capi morti sono 17.707. Il maggior numero di focolai si riscontra nel sassarese con 637. Seguono l'oristanese con 557, quindi il cagliaritano con 449 e il nuorese con 435. Sono 218 i focolai nel Medio Campidano, 195 nel Sulcis, 150 in Gallura e 91 in Ogliastra.
Nel frattempo, la Asl di Oristano conferma la positività al virus della Febbre catarrale degli ovini da sierotipo 8, un sierotipo isolato anche nelle province di Sassari, Gallura, Nuoro, Ogliastra e Medio Campidano, «ma mai prima d'ora comparso nella nostra provincia, dove le positività riscontrate quest'anno erano riferite unicamente al sierotipo 3». A darne notizia è il Servizio di Sanità Animale della Asl 5 che ha inviato un nuovo provvedimento in cui si ribadiscono le misure cautelari da adottare nell'intero territorio per ridurre il rischio di una ulteriore diffusione del virus.
«Entro i confini provinciali, ad eccezione degli allevamenti sedi di focolaio o di sospetto, le movimentazioni di ovini, caprini e bovini sono consentite senza restrizioni purché gli animali non presentino i sintomi della malattia il giorno del trasporto e previa validazione della Asl - si legge in una nota - Più restrittive le misure per il trasporto degli animali verso le zone non interessate dalla circolazione virale, che deve essere concordato fra i servizi veterinari di partenza e di destinazione almeno 48 ore prima della movimentazione. Inoltre i capi non devono mostrare segni clinici della malattia nelle 24 ore che precedono la partenza e devono essere vaccinati, o in alternativa essere trattati con repellenti per insetti e risultare negativi al test PRC per la lingua blu. Sempre nell'ottica di evitare l'allargamento della circolazione virale, i mezzi di trasporto dovranno essere trattati con insetticidi e gli animali da macello dovranno essere macellati entro 24 ore dall'arrivo al macello di destinazione».