Sassari È piena, la sala dell’auditorium provinciale di via Monte Grappa. C’è chi ha conosciuto Enrico Berlinguer, magari perché era iscritto al Pci proprio in quegli anni. Ma ci sono anche tanti che erano troppo giovani per averlo conosciuto politicamente, eppure subiscono il fascino di una eredità politica e di un amore collettivo che, quarant’anni dopo, è ancora vivo. La sala piena è anche la testimonianza dell’affetto di Sassari per uno dei suoi concittadini più illustri. «Era un grande sassarese, ma questo sarebbe riduttivo. Figure come la sua fuoriescono da qualsiasi perimetro per occuparsi di questioni enormi» ha sottolineato il sindaco Giuseppe Mascia . Che ha aggiunto: «La sua eredità ci ricorda l’esigenza, urgente più che mai, di una riforma a tutto campo della politica». Berlinguer vive nel ricordo di tantissimi sassaresi, anche quarant’anni dopo la sua morte. «Il mio è anche un ricordo personale, Berlinguer era molto amico di mio padre e veniva spesso a casa, quando io ero solo un bambino – racconta l’ex sindaco Gianfranco Ganau , seduto in platea -. Poi ho avuto la possibilità e la fortuna di apprezzarlo anche da grande. Aveva una visione del futuro ch e è difficile trovare in chi fa politica oggi». Ricordi di infanzia che tornano anche nelle parole di Valdo Di Nolfo , consigliere regionale, nato nel 1983. «Avevo solo un anno quando Berlinguer morì. Eppure ricordo che i miei genitori, entrambi impegnati in politica, mi fecero vedere il filmato dei suoi funerali. Poi a casa arrivò quella videocassetta che è ancora a casa di mio padre e mia madre. E anche se loro non ci sono più, io quella videocassetta la riguardo ogni tanto». Quarant’anni dopo, quelle immagini sono ancora vive nella memoria di tantissimi. Anche di chi non le ha vissute. (dav.pi)