La Nuova Sardegna

Coste e zone interne

Turismo extralberghiero, nell’isola è un affare da 600 milioni di euro

Turismo extralberghiero, nell’isola è un affare da 600 milioni di euro

Le strutture sono oltre 37mila e offrono il 60 per cento dei posti letto. Il prezzo per notte è di 189 euro ed è aumentato del 15 per cento rispetto al 2023

3 MINUTI DI LETTURA





San Teodoro Il comparto extra alberghiero in Sardegna vale un fatturato di circa 600 milioni di euro. È quanto è emerso nel corso di un convegno che si è tenuto a San Teodoro a cura dell'Eurispes Sardegna e che ha messo in rilievo la costante e consistente evoluzione del fenomeno. L'intento era quello di presentare agli amministratori e agli operatori del settore i dati ricavati da uno studio condotto da Carlo Marcetti e Maurizio Battelli che hanno parlato anche delle enormi ricadute per la Sardegna in generale.

Ad aprire il convegno è stato Gerolamo Balata segretario generale e direttore di Eurispes Sardegna. «Il comparto extra alberghiero – ha detto – è in grande sviluppo soprattutto in questo territorio confermando la dinamicità del fenomeno. Si tratta di un percorso di crescita che fotografa al meglio l'immagine turistica della nostra isola». Sono stati poi Carlo Marcetti, docente universitario e coordinatore scientifico di Eurispes Sardegna e Maurizio Battelli, presidente dell'associazione Extra, a presentare i dati raccolti da una indagine svolta con 50 comuni costieri, 20 al nord, 14 al sud, 10 al centro est e 6 al centro ovest e relativi all'anno 2024. Le strutture in Sardegna dotate di codice IUN sono 37.426: 14 mila nel sud Sardegna, 4600 nel centro est, 2182 nel centro ovest e ben 18195 nel nord Sardegna. L'extra alberghiero conta oggi il 60% dei posti letto dell'intera isola con un fatturato che raggiunge quasi i 600 milioni di euro, di cui il 62% è nel Nord Sardegna. Il 50% del fatturato è raggiunto nei soli mesi di luglio e agosto. «Stiamo esportando immaterialità – ha detto Carlo Marcetti – e le case vacanza sono ancora un mondo inesplorato, ma la capacità ricettiva in questi anni, sulla base dei posti letto, è cresciuta grazie al comparto extra alberghiero che conta 221mila posti letto».

La svolta del comparto è arrivata grazie ai siti specializzati quali Airbnb, Booking e VRBO Expedia e l'85% del flusso turistico passa attraverso questi canali. Nei 50 comuni presi in considerazione dall'indagine nel corso dello scorso anno sono state vendute oltre 3 milioni di notti per oltre 10mila presenze. Il prezzo medio a notte è di 189 euro ed è aumentato del 15% rispetto al 2023. La classifica delle destinazioni sarde leader del settore è guidata da Olbia, seguita da Arzachena, Alghero, San Teodoro, Cagliari, Villasimius, Quartu, Budoni e Palau. «La sfida ora è quella di migliorare la qualità dell'offerta – ha aggiunto Maurzio Battelli – perché il turista chiede sempre più servizi e immobili confortevoli, magari dotati di piscina». A tracciare le conclusioni del convegno è stata Carla Medau capo di gabinetto dell'assessorato regionale al turismo, artigianato e commercio. «I dati confermano la crescita del comparto - ha detto - Complessivamente la Sardegna ha un turismo balneare, ma oggi cambiano le preferenze dei viaggiatori e si devono adeguare le risorse locali, con i servizi che devono tendere all'ottimale. Sarà importante il coinvolgimento delle zone interne e a questo proposito la Regione vuole mettere in campo iniziative per creare nuova ricettività, come l'albergo diffuso per i quali verranno finanziati 7,5 milioni di euro con un bando di prossima pubblicazione. Inoltre la nostra isola sarà presente in 29 fiere nazionali e internazionali, perché la nostra isola deve essere percepita come destinazione appetibile per tutto l'anno».

Nel suo intervento la sindaca di San Teodoro, Rita Deretta, ha parlato della responsabilità che investe gli amministratori e gli operatori turistici in generale. «Noi siamo l'immagine della Sardegna e per questo abbiamo una grande responsabilità. I comuni costieri come San Teodoro accolgono i turisti, ma il turismo non deve avere frontiere, perché chi arriva vuole conoscere tutta la Sardegna. Tutti insieme dobbiamo far crescere l'industria del turismo».

Primo piano
Il fatto

Con i tassi di interesse in discesa, nell’isola è boom di mutui

di Andrea Sini

L'allarme

Fiaccolata a Siniscola: la comunità in piazza contro gli attentati

Le nostre iniziative