La Nuova Sardegna

L'opinione

Riforma accesso a Medicina, il rettore di Sassari: «Finalmente vince il merito»

di Davide Pinna
Riforma accesso a Medicina, il rettore di Sassari: «Finalmente vince il merito»

Gavino Mariotti soddisfatto per la fine del test di ingresso al corso di laurea

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Sassari «Fino a ieri il criterio per l’accesso a Medicina era il caso, adesso finalmente sarà il merito a decidere». Il rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti mostra soddisfazione, dopo la notizia del via libera in parlamento alla legge che riforma il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea di Medicina, Odontaiatria e Veterinaria. Per quel che riguarda Medicina, a Sassari, attualmente sono previsti 200 posti. Cifre che non cambieranno, il prossimo anno accademico, ma il numero chiuso scatterà solo al termine del primo semestre, mentre l’iscrizione alla facoltà sarà libera.

«Non ho ancora letto il testo definitivo, ma stando alle ultime bozze che ho visto e a quanto emerge dai giornali, direi proprio che c’è da essere contenti per i ragazzi: ora la possibilità di studiare Medicina sta interamente nelle loro mani» commenta Mariotti, che martedì prossimo ospiterà nell’Aula magna di piazza Università il ministro della Salute Orazio Schillaci, in occasione dell’inaugurazione del 463° anno accademico dell’ateneo turritano. Il rettore critica duramente il sistema dei test di accesso: «Chiunque ne abbia visto uno, sa bene che molte delle domande hanno poco a che fare con la Medicina e che l’accesso rischiava di diventare quasi una questione di casualità. Invece ora sarà la bravura dei ragazzi a decidere, perché la permanenza nel corso di studi dipenderà da criteri di merito come il numero di esami dati o il voto di media. E a me non può che far piacere se, al termine del primo semestre, resteranno da noi i nostri migliori 200 studenti».

Mariotti non nega che il prevedibile aumento degli studenti nel corso del primo semestre ad accesso libero, metterà gli atenei davanti a sfide logistiche significative. «Ma non possiamo certamente lamentarcene, anzi le affronteremo con piacere. I vantaggi sono tutti per lo studente, ma per la serenità dei ragazzi dobbiamo essere pronti a farci carico di questi problemi. Per quel che riguarda l’Università di Sassari, con le dieci aule aperte all’Orto botanico e le dieci di Agraria, saremo in grado di affrontarla. Ai miei docenti l’ho già detto, se necessario sdoppieremo i corsi, e quindi faremo due lezioni per ogni materia invece che una». Le nuove norme, al momento, non cambiano il numero di matricole che potranno completare il primo anno: «A Sassari siamo riusciti a passare da 150 a 200 e 200 terremo, quindi non ci sarà una ricaduta immediata sul problema della carenza di medici. Ma è un ottimo primo passo in questa direzione. Il mio obiettivo è sfornare nuovi medici e più iscritti ho, più medici faccio laureare. Con questa riforma ci avviciniamo a questo risultato e, tra l’altro, se i ragazzi sardi sapranno sfruttarla, potranno trarne un importante vantaggio, restando nell’isola per affrontare al meglio il primo semestre».
 

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