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Il report

Mercato del lavoro in Sardegna, i giovani costretti a restare ai margini

Mercato del lavoro in Sardegna, i giovani costretti a restare ai margini

Uno su quattro non ha una occupazione

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Sassari Viene spontanea la domanda: e i giovani? Tra le persone che nell’isola hanno un’occupazione, l’ultima ruota del carro sono loro. Su 592mila persone che nel 2024 hanno un contratto di lavoro, sono appena 86mila i lavoratori e le lavoratrici che hanno dai 25 anni ai 34 anni, e gli under 25 sono giusto 25mila. Per ora, in soldoni, sono costretti a ruoli marginali nel mercato del lavoro dell’isola. Con una grande parte di loro che conta su contratti per lo più stagionali. I passi avanti ci sono, ma non sono abbastanza. I disoccupati giovani diminuiscono e di molto, nel 2019 i lavoratori maschi fermi erano il 40,2% mentre oggi la percentuale si arresta al 19,7%. La forbice rimane ampia nella differenza con le femmine, le giovani disoccupate oggi sono il 29,8% (nel 2019 erano addirittura il 55%).

La media dice che il 23% dei giovani, quindi uno su quattro, non ha un’occupazione. Esiste poi la categoria dei Neet, in gergo i “Not in education, employment or training”. Giovani che non stanno studiano, non stanno lavorando e non frequentano alcun corso formativo. La fascia di riferimento è quella dai 15 ai 24 anni. In Sardegna più di uno su dieci è in questa condizione, esattamente il 12%. La Sardegna però è in compagnia, perché i numeri sono in media con i valori nazionali, con qualche punto percentuale più rassicurante al centro-nord e con l’emorragia avanzata al Mezzogiorno, dove i Neet sono il 17% dei giovani che dovrebbero rappresentare la società del futuro. Sindacati e politica regionale si sono già espressi con una soluzione a portata di mano: investire sulla formazione. (p.ard.)

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