La Nuova Sardegna

A Viterbo

Dalla Sardegna alla Scuola sottufficiali dell’esercito: Diego e Cecilia giurano fedeltà alla Repubblica

Dalla Sardegna alla Scuola sottufficiali dell’esercito: Diego e Cecilia giurano fedeltà alla Repubblica

Le storie dei due giovani di San Gavino Monreale e Alghero che hanno scelto di indossare l’uniforme

2 MINUTI DI LETTURA





Sassari Due giovani sardi stanno per vivere un momento fondamentale del loro percorso militare: il prossimo 10 aprile, Diego Brandolini e Cecilia Fiorucci, entrambi Allievi Marescialli dell’Esercito Italiano, giureranno fedeltà alla Repubblica Italiana nella storica cornice della Scuola Sottufficiali di Viterbo, insieme ai colleghi del 27° Corso “Volontà”. Due percorsi diversi, ma accomunati dalla stessa determinazione.

Diego ha 19 anni, è nato a San Gavino Monreale e cresciuto a Gonnosfanadiga. Dopo il diploma in Meccatronica all’Istituto “Buonarroti” di Guspini, ha scelto di intraprendere la carriera militare. Figlio di un militare della Brigata Sassari, porta già nel sangue il senso del dovere: «Sono riuscito a superare il concorso grazie alla mia motivazione e al desiderio di indossare l’uniforme». Per lui, il momento più emozionante è stato proprio quello in cui ha indossato per la prima volta la divisa: «Un’emozione unica, che mi ha fatto capire il valore del cammino che stavo intraprendendo».

Grande appassionato di palestra, è anche istruttore di 1° livello di body building e fitness. Cecilia, 24 anni, è nata e vive ad Alghero. Diplomata al liceo linguistico e laureata in tecniche di laboratorio biomedico, ha un passato sportivo nelle arti marziali e nella kick boxing. Ha scoperto nell’Esercito un nuovo modo di mettersi alla prova. Non nega le difficoltà, come l’infortunio affrontato durante una fase addestrativa, superato con il sostegno della linea di comando. «Questa esperienza mi ha resa più sicura di me e consapevole: la lealtà e la fiducia nei colleghi sono fondamentali». Oggi affronta con entusiasmo il percorso universitario in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali previsto dalla scuola e predilige le attività addestrative, che la preparano al futuro da sottufficiale. «Il momento più emozionante? Quando mi hanno appuntato il grado: da lì ho capito che quella divisa era davvero mia», ha detto. E ai giovani indecisi dice che indossare l’uniforme «non è solo un lavoro, ma un impegno che ti lega a tutta la comunità e ti fa sentire parte di qualcosa di più grande». 

Primo piano

Sardegna

Porto Torres, incendio in un'azienda della zona industriale

L’aggressione

Sassari, minorenne rapinato e picchiato nel centro storico: arrestati due giovani

Le nostre iniziative