Monumenti Aperti da esportazione, quest’anno 800 siti in tutta l’Italia
Il progetto nato nell’isola diventa nazionale. Si parte da Sassari il 3 maggio
Cagliari Dalla Sardegna all'intera penisola, per un viaggio corale fatto di chiese, pozzi sacri, antichi teatri romani, sino a pietre d'inciampo e luoghi naturali di una bellezza da lasciare senza fiato. Il 2025 segna una ulteriore svolta per Monumenti aperti: la manifestazione nata nel 1997 a Cagliari per togliere i lucchetti a luoghi della cultura spesso chiusi ora approda in ben 19 regioni italiane. Dal 3 maggio a tutto giugno, e poi di nuovo da ottobre alla fine dell'anno, i weekend saranno il momento giusto per riscoprire 800 monumenti in 86 comuni di 19 regioni (non partecipa solo la Valle d'Aosta).
I tesori dell’isola In Sardegna sono 64 i comuni coinvolti. Di questi quattro partecipano per la prima volta: Golfo Aranci, Mogoro, Oschiri e Sorradile. «Questo affaccio nazionale segna una svolta decisiva per Monumenti aperti – spiega emozionato Massimiliano Messina, presidente di Imago Mundi, l'associazione ideatrice della manifestazione – Si tratta di un risultato reso possibile grazie a un finanziamento del ministero del Lavoro. Monumenti aperti si consolida sempre di più, confermandosi un'officina culturale permanente, laboratorio di idee e opportunità ».
Formula vincente Formula vincente per questa edizione, che è la ventinovesima, la manifestazione ha scelto come filo conduttore "Dove tutto è possibile", un invito a lasciarsi sorprendere e a guardare con occhi nuovi la nostra straordinaria eredità culturale, che è quasi un ideale approdo del tema dello scorso anno "Sogni possibile".
A manifestare orgoglio per questo risultato è anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, che ha voluto ospitare negli spazi della Regione la nuova edizione della rassegna: «La formula che sta dietro Monumenti aperti, con la sua capacità di coinvolgere le giovani generazioni affinché conoscano e possano preservare i nostri tesori culturali ci ha portato lontano. Non possiamo il valore del nostro ricchissimo patrimonio culturale».
Sardegna madrina Si parte questo weekend proprio dalla Sardegna, che farà da madrina con tappe a Sassari, dove saranno visitabili tra gli altri l’Archivio storico del Liceo Castelvì, sorto nel 1913 e che ancora conserva le architetture umbertine, la Casa Tomé, edificio risalente ai primi dell’Ottocento, e la Biblioteca universitaria. Arzachena dove oltre a una visita al Museo Civico sarà proposto un itinerario vero la roccia monumentale “Il fungo”, simbolo della città. Aperture anche ad Aritzo, dove si potranno ammirare siti come le carceri spagnole “Sa bovida” o il Museo etnografico, e Tortolì dove saranno visitabili la Biblioteca comunale “Emilio e Joyce Lussu”, il complesso archeologico di “S’ortalli e su monti”, o l’ex bloccheria Falchi. Un mondo da vedere, insomma.
New entry Sul fronte dei comuni sardi che quest'anno entrano nel circuito di Monumenti aperti per la prima volta a Golfo Aranci il 17 e 18 maggio sarà possibile visitare il suggestivo pozzo sacro di Milis, mentre nel week end del 31 maggio e 1 giugno a Mogoro saranno aperti la Chiesa del Carmine e il nuraghe Cuccurada, e a Oschiri il santuario di Nostra Signora di Castro e l'Altare di Santo Stefano-, mentre Sorradile apre per l'occasione la Chiesa di San Sebastiano e le domus de janas di Prunittu.
Volontari Ancora una volta le visite saranno possibili grazie al coinvolgimento delle scuole e di tanti volontari: ventimila persone che racconteranno i luoghi simbolo, le meraviglie culturali i segreti meno conosciuti dei diversi territori. Informazioni e programma dettagliato sono su monumentiaperti.com. Restituendo il patrimonio alle comunità che lo abitano e a quanti lo vivono da vicino e da lontano, Monumenti Aperti vuole regalare un’esperienza a tutti gli effetti immersiva.