Decadenza Todde, Riccardo Fercia scrive anche al ministero della Giustizia
Nuovi risvolti nella vicenda politico-giudiziaria nata dalla revoca dell’incarico di difensore del collegio all’avvocato cagliaritano
Cagliari Riserva ogni giorno nuove sorprese la vicenda politico-giudiziaria sulla decadenza della presidente Todde. Adesso si è scoperto che sino a giovedì scorso, non esisteva un verbale condiviso della seduta del collegio regionale di garanzia che il 2 maggio ha revocato l’incarico di difensore del collegio, di fronte al tribunale civile, del suo componente Riccardo Fercia. La seduta del collegio è stata presieduta dal presidente facente funzioni della Corte d’Appello Massimo Poddighe e vedeva tra i suoi componenti solo i membri effettivi, e non i supplenti come in passato. Si tratta di tre consiglieri di Corte d’Appello e tre laici, i due commercialisti Asuni e Conti e lo stesso Fercia. Secondo fonti a conoscenza del dossier, il collegio ha deciso con una maggioranza di 5 voti a 2, la revoca dell’incarico a Fercia. Costui oggi 9 maggio in una nota ha precisato che «del verbale della riunione del Collegio di Garanzia del 2 maggio mi è stata trasmessa solo una minuta con richiesta di osservazioni entro le 24 di giovedì. Non ho approvato la minuta del verbale, contestandola per più capi e punti, ed ho presentato ampie osservazioni richiedendo la trasmissione di una seconda minuta che le recepisca: sinora, nulla mi è stato comunicato, né mi risulta l’esistenza di un verbale validamente formato».
Fercia assicura che la sua «condotta professionale sia immune da qualsiasi censura. Ho trasmesso tutti gli atti pertinenti alla mia posizione all’Ordine degli avvocati, chiedendo l’apertura di una pratica a tutela, e al ministro della Giustizia ritenendo di avere un inderogabile dovere di referto».
Sembra un percorso che potrebbe portare alla rimessione del processo dalla sede di Cagliari ad altra sede, magari in eventuale secondo grado di giudizio.(gcen)