Lotta agli incendi, 103 droni in campo nell’isola
Verranno impiegati per attività di prevenzione e vigilanza ambientale: quanti sono i piloti abilitati
Sassari Gli occhi elettronici dei droni da quest'anno saranno utilizzati per combattere la piaga degli incendi in Sardegna. Saranno in tutto 103, di cui 85 a disposizione del Corpo Forestale e 18 della direzione della Protezione Civile. È una delle novità più rilevanti della campagna antincendio della Regione e coordinata dall'assessorato all'Ambiente. I droni non avranno compiti di spegnimento che, per questioni di sicurezza, saranno ancora demandati ai mezzi terrestri e alla flotta aerea, ma saranno impiegati per attività di vigilanza e prevenzione. In particolare forniranno un fondamentale supporto nel controllo aereo del territorio. Potranno essere utilizzati anche per effettuare indagini investigative e contribuire quindi ad accertare le cause, le dinamiche e anche gli eventuali responsabili dei roghi. Non meno importante anche l'attività prevista di mappatura post-evento che sarà utile per acquisire in tempo reale i dati sugli incendi e per l'applicazione dei vincoli previsti per le aree percorse dal fuoco dalla legge n. 353 del 2000.
Il CFVA (Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale), come detto, ha a disposizione 85 droni operativi e ha formato per il loro utilizzo 200 piloti abilitati. L'utilizzo sperimentale effettuato in alcuni casi lo scorso anno ha dato ottimi risultati e questo apre prospettive promettenti per il rafforzamento tecnologico del sistema antincendi. Anche la direzione generale della Protezione Civile è dotata di una sua flotta tecnologicamente avanzata, composta da 18 droni di ultima generazione, impiegati per il monitoraggio ambientale, la ricognizione territoriale e la gestione delle emergenze. In questo caso si tratta di modelli con sensori ottici ideali per rilievi aerofotogrammetrici, ispezioni e riprese video. Sono dotati inoltre di camere termiche e vengono già impiegati anche per la ricerca di persone disperse. Sono provvisti di sensori LiDAR, in grado di effettuare rilievi topografici ad alta precisione e di rilevare la presenza di specie chimiche in atmosfera o nelle acque superficiali. Tra le dotazioni più innovative c'è anche il sistema DJI Dock, una piattaforma autonoma che ospita il drone Matrice 30, capace di decollare, atterrare e ricaricarsi automaticamente, con la possibilità di eseguire missioni programmate da remoto attraverso un apposito software. Tutti i droni sono integrati nel sistema di risposta della Protezione Civile regionale e garantiscono trasmissione in tempo reale dei dati alle sale operative, contribuendo a rafforzare la capacità di sorveglianza, prevenzione e intervento del sistema regionale di protezione civile e antincendio. «L'introduzione di tecnologie avanzate nel sistema regionale di prevenzione e lotta agli incendi boschivi rappresenta un passaggio cruciale verso un modello di protezione civile sempre più moderno, consapevole ed efficace. Si tratta di un segnale concreto di innovazione al servizio della sicurezza del territorio», ha dichiarato l'assessora all'Ambiente Rosanna Laconi. «Queste tecnologie – prosegue – non sostituiscono l'intervento umano. Rappresentano un supporto prezioso per comprendere, analizzare e reagire con tempestività. Stiamo rafforzando la capacità del sistema regionale di prevenire gli incendi, di intervenire in modo coordinato e, soprattutto, di apprendere da ogni evento critico per migliorare costantemente le nostre strategie. È un investimento che guarda al futuro, alla sicurezza delle nostre comunità e alla tutela dei nostri ecosistemi. In ogni caso, la tecnologia, da sola, non basta. Ma se integrata in una visione strategica, accompagnata dalla formazione degli operatori e dalla collaborazione tra istituzioni, può diventare uno strumento potente per affrontare sfide complesse come quelle che imposte dal cambiamento climatico».