Top 1000, la Sardegna che cresce: ecco i protagonisti del mondo imprenditoriale – VIDEO
La presentazione dell’iniziativa della Nuova Sardegna oggi 27 maggio a Sassari e domani 28 maggio Olbia
Sassari Il 2023 si è rivelato un anno complesso per l’economia sarda, stretta tra tensioni geopolitiche internazionali, il rallentamento post-pandemico e l’effetto indebolito dei bonus edilizi. I dati raccolti nel report “Top 1000”, che analizza i principali indicatori economici delle mille imprese sarde con maggior fatturato, raccontano luci e ombre: una frenata generale rispetto al biennio precedente, ma anche segnali di tenuta e qualche sorpresa.
Il contesto globale non ha aiutato: dopo la fine ufficiale della pandemia, la crisi ucraina si è intensificata e un nuovo conflitto è esploso in Medio Oriente. A ciò si è aggiunto il clima teso tra Usa e Cina, sullo sfondo del ritorno di Trump.
In Italia, la crescita del Pil si è fermata allo 0,9%, e in Sardegna è scesa allo 0,7%, secondo l’Indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) della Banca d’Italia, delineando un quadro di stagnazione.
A livello regionale, consumi e investimenti delle famiglie sono calati. Le esportazioni, eccetto i raffinati, si sono contratte, mentre il manifatturiero ha registrato un calo dei valori a prezzi costanti. Si salva solo la filiera del pecorino romano, grazie al rialzo dei prezzi. In edilizia, la domanda privata ha rallentato, ma i fondi del Pnrr hanno sostenuto i lavori pubblici, spingendo il valore della produzione a +6% rispetto al 2022. I servizi hanno rallentato (+1,5% a prezzi costanti), ma il turismo straniero ha dato ossigeno al comparto.
Le classifiche del Top 1000 confermano queste dinamiche: le imprese che operano in edilizia e impiantistica dominano tra le prime per crescita di fatturato. Su 30 aziende cresciute di più, 23 sono del comparto costruzioni. Solo 68 aziende su 1000 hanno raddoppiato il fatturato, ma 649 hanno comunque chiuso in positivo: 363 con incrementi sopra il 10%, 286 con aumenti più contenuti.
Allo stesso tempo, sono numerose anche le imprese in calo: Saras, Higas, Fiumesanto, Ottana Energia e altre energivore hanno registrato contrazioni tra -53% e -26%. Un indicatore cruciale, il Mol (Margine operativo lordo), migliora leggermente: la mediana passa dal 6,3% al 6,44%. Solo 37 aziende mostrano valori negativi. Sul fronte occupazionale, le mille aziende contavano nel 2022 circa 63.139 dipendenti, saliti nel 2023 a 64.932 (+2,76%). Un incremento molto più contenuto rispetto al +10,6% del 2021-22, segno del rallentamento in atto.
Infine, gli utili: dominano le grandi realtà come Saras, Banco di Sardegna, Fiumesanto, Sarlux, Bibanca e i due aeroporti di Olbia e Cagliari. Tra le new entry il Sugherificio Ganau. Il valore mediano degli utili è di 173mila euro, in lieve crescita rispetto al 2022. Il quadro che emerge dal Top 1000 è quello di un’economia regionale in cerca di nuovi motori: il Pnrr è una leva importante, ma serviranno continuità e strategie di lungo periodo per trasformare le opportunità in sviluppo stabile.