Decadenza Todde, opposizione compatta: «Fallimento totale del centrosinistra, lei vada a casa»
Gli esponenti regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega sul ricorso della presidente rigettato dal tribunale
Cagliari Il tribunale di Cagliari, prima sezione civile, presieduto dal giudice Gaetano Savona ha rigettato il ricorso della presidente della Regione Alessandra Todde contro l'ordinanza del collegio regionale di garanzia che ne aveva chiesto la decadenza. I giudici hanno rigettato quindi la tesi della difesa e della stessa Procura che avevano dichiarato inesistenti i motivi della decadenza secondo quanto previsto dalla legge 515 del 1993.
Qui Fratelli d’Italia
«Oggi si è consumata una pagina importante nella vita politica della Sardegna, con la sentenza che ha sancito la decadenza della presidente Alessandra Todde. Una decisione che suggella senza alcuna necessità di appello il pressappochismo e l’incapacità della gestione grillina, un’incapacità che già avevamo denunciato con forza fin dal 3 gennaio scorso», è la reazione del deputato di Fratelli d’Italia, Gianni Lampis. La legislatura guidata da Todde e dal centrosinistra, sostiene, «è fallita miseramente, non solo sul piano politico ma soprattutto su quello giuridico. È giunto il momento di mettere fine ai giochi di palazzo, alle tattiche per mantenere a ogni costo una poltrona, al prezzo di sacrificare il bene della Sardegna e dei suoi abitanti. La presidente Todde, per senso di responsabilità e rispetto verso i sardi, dovrebbe dimettersi immediatamente, aprendo la strada a un cambiamento reale».
«La parola fine a una legislatura che, nei fatti, non è mai realmente iniziata», questo è il pensiero di Francesco Mura, deputato e coordinatore di FdI in Sardegna. «Non c’è motivo di rallegrarsi per quanto accaduto in Sardegna. Tuttavia, il caso Todde rappresenta l’ennesima conferma dell’incapacità dei grillini di interpretare con serietà e responsabilità il ruolo che l’elettorato, in alcune circostanze, ha loro affidato. La Sardegna merita molto di più: stabilità, competenza e una visione chiara per il futuro. È tempo di restituire dignità e prospettiva all’azione politica regionale».
Qui Forza Italia
«La sentenza del Tribunale di Cagliari, nel confermare integralmente l’ordinanza-ingiunzione del Collegio elettorale di garanzia, ha posto finalmente fine ad una torbida vicenda caratterizzata da menzogne, omissioni e gravi violazioni di legge – attacca duro il deputato Pietro Pittalis, segretario regionale di Forza Italia –. Si vergogni Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 Stelle che, pur di sminuire la gravità dei fatti, hanno rivolto accuse di complottismo alla magistratura cagliaritana, prospettando perfino azioni di danno. La presidente Todde ne prenda atto e sia coerente rassegnando immediatamente le dimissioni, ad evitare ulteriori danni ai sardi».
«L’approvazione in ritardo della legge Finanziaria, la lottizzazione monocolore 5stelle della sanità con lo stratagemma di una finta, e probabilmente illegittima, riforma, la debolezza sul tema della speculazione energetica, i pesanti ritardi sulla continuità territoriale, sono solo alcuni sintomi dell’immobilismo della maggioranza. Se aggiungiamo le gaffe continue sulla sanità e sulla scuola, appare nitida la fotografia di una Legislatura che non é mai iniziata per incapacità politica e che probabilmente finirà per lo stesso motivo», dichiara Ivan Piras, consigliere regionale di Forza Italia.
Qui Lega
«Siamo di fronte a un’accertata violazione della legge che rende di fatto la presidente decaduta – va oltre Michele Pais, esponente della Lega in Sardegna –. È ora che l’ormai ex presidente Todde prenda atto della realtà e cessi di aggrapparsi alla poltrona con ogni mezzo, trascinando con sé l’intero centrosinistra pentastellato. È inaccettabile che, dopo una simile pronuncia, l’ex presidente Todde – perché tale è da considerarsi sul piano della legittimità politica – continui magari a distribuire nomine e incarichi, come ha fatto sinora. Cercare artifizi e cavilli per cercare per restare al potere, pone le istituzioni in grave difficoltà e pericolo. Proseguire in questo modo non farà che ingessare la Sardegna, bloccando ogni prospettiva di sviluppo e azione efficace. La Todde è come una regina senza corona. Abbia un sussulto di dignità politica: prenda atto della realtà, si faccia da parte e ridia la parola ai sardi».
«Ora il Consiglio Regionale prenda atto e restituisca la parola ai cittadini – commenta il deputato della Lega Dario Giagoni –. I cittadini sardi hanno diritto a istituzioni trasparenti, elette liberamente e senza ombre di manovre regolamentari abusive. Sin troppi danni sono stati commessi per incapacità e mancata conoscenza della macchina amministrativa dalla compagine che sosteneva, e che forse adesso non sostiene più, la Todde. Non è certamente una situazione idilliaca, ma è la conseguenza di una gravissima negligenza di chi si è proposto come difensore delle norme, difensore del popolo ma nella realtà dei fatti ha dimostrato una gravissima incapacità organizzativa, una scarsa conoscenza delle norme elettorali e uno scarso affiatamento di coalizione che sta portando i componenti della stessa a vestire i panni dei franchi tiratori. D’altro canto i 5 stelle sono stati sempre bravi a ritagliarsi un ruolo nel fare le cose nel peggiore dei modi sia dal punto di vista politico che dal punto di vista prettamente amministrativo. Occorre restituire subito la parola al popolo sardo con nuove elezioni»
Sempre dalla Lega, il segretario regionale Michele Ennas: «Alessandra Todde deve andare a casa per palese incompetenza e mancato rispetto delle regole. Da oltre un anno il governo regionale si avvita su se stesso, incapace di imboccare la strada per un’azione politica efficace e concreta con sinistra e 5 stelle che senza rispetto per i sardi cercano solo il modo di salvare se stessi. Un pasticcio senza precedenti causato proprio dal partito che si vantava di essere il partito della trasparenza. Bravi a strillare contro tutti, ma incapaci di dare il buon esempio e di rispettare le regole. All’interno della stessa maggioranza oramai si moltiplicano i conflitti e le spaccature. Il risultato è un sistema Regione bloccato, senza guida e senza visione».