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Ambiente

Ecco le dieci spiagge più belle e sostenibili d’Europa: tre sono italiane e tutte in Sardegna

di Serena Lullia
Ecco le dieci spiagge più belle e sostenibili d’Europa: tre sono italiane e tutte in Sardegna

Il riconoscimento internazionale viene assegnato sulla base di diversi parametri: qualità paesaggistica, conservazione ambientale, gradimento dei viaggiatori, distanza dai circuiti del turismo di massa

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Sassari Tre piccoli paradisi sardi brillano nella top ten europea delle spiagge più belle e sostenibili. Cala Brandinchi, Cala Luna e La Pelosa non solo incantano per la perfetta armonia di forme e colori disegnata da madre natura, ma conquistano anche il riconoscimento internazionale assegnato dall’ European Best Destination, l’agenzia con sede a Bruxelles che promuove le mete turistiche più autentiche del continente. 

Una classifica che non celebra solo la bellezza, ma anche l’equilibrio tra fruizione e tutela ambientale come sottolinea La Repubblica. La Sardegna si prende la scena con tre posizioni su dieci.

Come vengono scelte queste spiagge?

La selezione si basa su un mix di elementi precisi: la qualità paesaggistica, la conservazione ambientale, il gradimento espresso dai viaggiatori, la distanza dai circuiti del turismo di massa, la fruibilità sostenibile. Non si cercano spiagge famose in senso assoluto, ma luoghi capaci di offrire un’esperienza autentica, immersiva, spesso anche “selvaggia”. Conta la bellezza, certo, ma anche l’equilibrio con la natura, il rispetto delle tradizioni locali e la capacità di accogliere senza snaturarsi. Le destinazioni sono valutate anche in base a voti e recensioni online, nonché tramite il contributo di esperti del settore turistico e della promozione culturale.

La classifica

Cala Brandinchi, nel nord Sardegna, conquista il secondo posto della prestigiosa classifica. Nel corso degli anni la spiaggia del comune di San Teodoro, con accesso a numero chiuso durante l’estate, ha cominciato a essere chiamata piccola Tahiti, nome con cui per decenni era stata chiamata Cala Coticcio, perla di Caprera nell’arcipelago di La Maddalena, che negli ultimi anni si è riappropriata con orgoglio del suo toponimo originale. La sua bellezza è innegabile. L’introduzione del numero contingentato all’ingresso ne rende più godibile la fruibilità durante l’estate.

Cala Luna conquista la quarta posizione con il suo mix di mare, vegetazione e grotte. La sesta se l’aggiudica La Pelosa, nel golfo dell’Asinara, ormai icona pop del nord ovest dell’isola: sabbia bianca, mare trasparente e uno scenario caraibico che resiste nonostante l’assalto dei turisti e grazie alle misure di salvaguardia.

A sorpresa, sul gradino più alto c’è Port Glarokavos Lagoon Beach, nella penisola calcidica greca: una laguna blu incastonata tra pinete e sabbia dorata, ideale per chi cerca quiete e immersione nella natura. A completare la classifica, altre sette destinazioni che disegnano una mappa europea del sogno balneare.

Cala Pregonda, a Minorca (3ª), colpisce per il contrasto tra sabbia rossa e acque celesti, mentre Gale Fontainhas Beach, in Portogallo (5ª), è un rifugio segreto dell’Alentejo, lontano dalla folla. In Spagna, la selvaggia Playa de Los Muertos ad Almeria (7ª) e la minuscola Gulpiyuri nelle Asturie (10ª), sembrano uscite da un romanzo: la prima aspra e remota, la seconda scavata nell’entroterra, una piscina naturale alimentata dalle maree.

All’ottavo posto Assos Beach, a Cefalonia. Al nono c’è Banje Beach, la spiaggia cittadina di Dubrovnik, con vista sulle mura medievali e sull’isola di Lokrum.

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