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Sei ore e tre cambi: Cagliari-Sassari viaggio incubo

di Davide Pinna
Sei ore e tre cambi: Cagliari-Sassari viaggio incubo

L’allarme di Boeddu (Cgil): «Un’estate d’inferno nel deserto di Chilivani». App Trenitalia in tilt: impossibile prenotare biglietti a partire dal 15 giugno

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Sassari Gli utenti delle ferrovie sarde vivranno un’estate di passione, fra attese infinite, tempi di percorrenza elefantiaci e continui e fastidiosi cambi. È la denuncia del segretario generale della Cgil Trasporti Arnaldo Boeddu: «Chi si vorrà muovere fra Sassari e Olbia e Cagliari potrebbe impiegarci anche sei ore, con più di un’ora di attesa in mezzo al deserto di Chilivani. La Regione convochi immediatamente i vertici Trenitalia e si trovi subito una soluzione». I disagi sono legati ai cantieri di ammodernamento della rete che però, secondo Boeddu, Rfi e Trenitalia avrebbero potuto affrontare in maniera diversa, limitando i problemi per i viaggiatori: «Se gli utenti del trasporto pubblico si scoraggiano, poi non tornano più».

E che si scoraggino davanti alla prospettiva di impiegare sei ore per percorrere i 250 chilometri fra Sassari e Cagliari è fuori discussione. Ma prima ancora, c’è un altro problema da superare: il sito e la app di Trenitalia non consentono di simulare un viaggio diretto fra le due città. A partire dal 15 giugno, giorno in cui generalmente entrano in vigore gli orari estivi, il sistema di prenotazione impazzisce: se si prova a inserire Sassari-Cagliari come ricerca appare uno sconsolante messaggio: «Non abbiamo trovato nessuna soluzione, prova a cambiare i parametri di ricerca».

Se ci si sposta al 14 giugno, tutto torna normale: con tempi di percorrenza da tre ore circa. Il problema, per il sindacalista, sta nei cantieri che partiranno da metà giugno in poi: «Dal 27 giugno sino a metà settembre, ovvero per tutta la stagione estiva ci sarà l’interruzione sulla Macomer Oristano». Ecco allora come si arriva ai tempi di percorrenza spropositati denunciati da Boeddu. Prendiamo ad esempio il caso di una persona che, lunedì 7 luglio, voglia raggiungere Sassari da Cagliari. Partenza alle 6.22 da piazza Matteotti e arrivo a Oristano alle 7.29, un’ora e 7 minuti dopo. A Oristano bisognerà scendere e prendere l’autobus: il sistema di prenotazione va in tilt e non offre soluzioni, ma informa che il pullman impiega un’ora e venti a coprire la tratta. Si sono fatte più o meno le 9 e, fortunatamente, poco dopo parte il treno Macomer-Sassari.

Parliamo di meno di 100 chilometri, ma per coprirli ci vogliono due ore e 42 minuti. Precisamente, 40 minuti per fare Macomer-Chilivani e mezz’ora per fare Chilivani-Sassari. Il problema è che bisogna attendere il cambio per più di un’ora e venti. Arrivo a Sassari alle 11.49: in totale, 5 ore e mezzo di viaggio, senza contare imprevisti e piccoli ritardi che possono portare tranquillamente a sei ore. Si tratta di un caso limite, ma comunque il viaggio non durerà meno di quattro ore. Un dato inaccettabile, considerando che in auto si impiegano più o meno due ore. Il sindacalista della Cgil evidenzia una serie di problemi: «Il problema non è che facciano i lavori, anzi va benissimo. Ma non è possibile che per questo motivo i passeggeri vengano sottoposti a un vero e proprio calvario. Pensiamo alle attese: un conto è se attendi il treno a Cagliari, ti fai un giro in centro e poi torni in stazione. Ma se sei a Chilivani, intorno a te non c’è niente».

E c’è poi un altro aspetto che complica la vita dei passeggeri. In gergo si parla di rotture di carico, ossia del cambio fra diversi tipi di trasporto. Nel nostro esempio, il passeggero parte in treno da Cagliari a Oristano, prosegue per Macomer sull’autobus, dal centro del Marghine a Chilivani torna in treno e infine, per andare a Sassari, prende un altro treno, dopo più di un’ora di attesa. «Piuttosto meglio fare l’intera tratta in autobus» è il commento di Boeddu. Che sottolinea: «Il problema è che se tu allontani il passeggero dal trasporto pubblico, poi non lo recuperi più».

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