Il centrodestra pensa alle elezioni. E tende la mano al Psd’Az
Il caso decadenza di Alessandra Todde agita la coalizione. Pittalis, Fi: «Sono convinto che gli amici sardisti possano continuare a riprendere un cammino comune»
Cagliari Guai a chiamarlo avvio della campagna elettorale, ma certo se non ci fosse stata quella sentenza del Tribunale Civile, il centro-destra non si sarebbe riunito a Oristano, ufficialmente per «fare il punto» sulla situazione, in realtà per ragionare su come affrontare le elezioni che si ritengono non imminenti ma sicuramente anticipate rispetto alla scadenza naturale del 2029.
I segretari dei partiti che oggi in Consiglio Regionale si contrappongono alla Todde (FdI, FI, Riformatori, Sardegna al centro 20Venti Udc, Alleanza Liberale) si sono ritrovati nella sede del principale partito della coalizione, e poi per un after-hours a casa del coordinatore regionale di FdI Francesco Mura, per capire come affrontare i prossimi, incerti, passaggi politici e istituzionali. «Tenere unita la coalizione, semmai allargarla», è il mantra uscito dalla riunione, dove si è parlato molto di cosa potrebbe succedere e poco di quelle che sinora è successo.
Così Antonello Peru (Sardegna al Centro 20venti) parla direttamente di «elementi programmatici che ci devono distinguere da adesso in poi, al di là di quello che succederà». Pubblicamente la sentenza del Tribunale non viene neppure sfiorata, semmai si parla delle sue implicazioni, che «ci toccano pur se siamo del tutto estranei ai fatti», ricorda il coordinatore sardo di Forza Italia Pietro Pittalis. Nessuno dei convenuti ha fatto un identikit del presidente ideale per il centro-destra, né si è avventurato in nomi, anche se ieri si è avuta la conferma che la candidatura dell’attuale presidente della Fit Angelo Binaghi non sarebbe una sorpresa. Ma tutto dipenderà da quando e soprattutto come si arriverebbe a un eventuale scioglimento del Consiglio. In maniera traumatica o serena? Il centro-destra non lo dirà mai ma teme la bagarre, per quanto poco istituzionale, in grado di polarizzare gli schieramenti oltremisura.
«L’esperienza passata ci obbliga a creare le condizioni per una alleanza il più possibile aperta, andando oltre lo schieramento tradizionale». Pittalis lancia un appello ai sardisti e al loro segretario Solinas. «La politica non si può fermare al passato; sono convinto che gli che amici sardisti possano continuare a riprendere un cammino comune, insieme a vecchi e nuovi alleati».
Il riferimento diretto di Pittalis e all’esperienza delle comunali nuoresi che ha visto Azione di Carlo Calenda esprimere il candidato sindaco del centro-destra, a cui si è aggiunto il gruppo dei civici che fanno riferimento a Roberto Capelli. «Una esperienza riproponibile». La Lega, con il segretario Michele Ennas punta a cinque punti programmatici forti da porre subito al centro dell’attenzione: sanità, trasporti, energia, lavoro, infrastrutture, e pensa «ad altre realtà con le quali si può dialogare. Tra questi anche chi di recente ha fatto scelte con il centro-sinistra, ma non è lontano da noi, come Orizzonte Comune, o movimenti che partono dal basso. Concetto espresso con gli stessi toni dal padrone di casa, che poi ha offerto il suo rosso di Nughedu agli ospiti. «Dobbiamo dialogare con mondi che non abbiano intercettato, uscendo da uno schema che ha costretto il centro-destra. La strada è quella dei temi, lavorare su tutto ciò che la Todde non ha fatto e proporlo noi». Infine un messaggio di apertura a Solinas: «dobbiamo intraprendere un percorso di ricostruzione di rapporti umani più che politici: sono sicuro che ciò avverrà».(gcen)