Nuoro al voto, affluenza bassa e incognita ballottaggio
Alle urne nella prima giornata il 32% dei votanti con oltre sei punti percentuali in meno rispetto al 2020
Nuoro C’è ancora da attendere e da soffrire. Almeno fino a stasera. Fino all’ultimo secondo utile. Come nella finalissima di tennis di ieri al Roland Garros tra Sinner e Alcaraz. Le comunali di Nuoro restano una partita aperta fino alle 15 di questo pomeriggio, poi si vedrà se gli elettori hanno vinto o no la sfida democratica. «La democrazia è partecipazione. Buon voto a tutte e tutti» ha scritto sui social la presidente, nuorese, della Regione Sardegna Alessandra Todde subito dopo aver votato, ieri mattina presto, nei seggi allestiti nei locali della storica scuola “Ferdinando Podda”, a poca distanza dalla casa di famiglia. Oltre al risultato in sé, sarà determinante il tasso di affluenza. Allo spoglio delle schede, poi, il compito di dire se la città ha un nuovo sindaco a primo colpo o se bisogna andare al ballottaggio, tra quindici giorni.
A leggere i dati diffusi ieri, domenica 8 giugno, primo giorno di voto, è l’astensionismo infatti a dettare legge. I numeri sull’affluenza non sono certo dei migliori. Mentre i quattro candidati alla carica di sindaco sono stati tra i primissimi a votare, molti nuoresi hanno preferito disertare l’appuntamento. Lisetta Bidoni (Progetto per Nuoro), Giuseppe Luigi Cucca (Alleanza Solo Nuoro), Emiliano Fenu (Campo largo) e Domenico Mele (Democrazia sovrana popolare) hanno votato di buon mattino nelle rispettive sezioni di seggio. Anche parecchi dei 311 candidati aspiranti consiglieri comunali hanno onorato presto il diritto dovere di voto. Sul fronte dell’elettorato passivo, tuttavia, sono in tanti, in troppi, i nuoresi che hanno lasciato correre. Sfiduciati, disillusi, come succede ormai da tempo a livello generale.
Complice anche, nel caso specifico, una giornata di sole caldo che ha spinto molti nuoresi a scegliere il mare piuttosto che il seggio elettorale. Rispetto alle precedenti elezioni comunali, quelle del 2020 vinte poi da Andrea Soddu, le percentuali degli aventi diritto che hanno votato stavolta sono inferiori. «Non votate paracarro, votate umani con una sola lista di veri combattenti per la causa degrado di Nuoro» ha rotto il silenzio Domenico Mele, postando una serie di video su Facebook e su TikTok. «Attenti al lupo» ha ironizzato, sulla stessa linea della sua recente campagna elettorale. Gli altri “concorrenti”, invece, sono andati avanti con la linea della sobrietà che è loro tipica. In attesa del verdetto finale di Nuoro. Nella primissima mattinata sembrava che tutto potesse filare per il meglio, poi invece c’è stato un forte rallentamento. Tanto che se è vero che allo scoccare delle 12 l’affluenza era superiore al 18%, con qualche decimale in più nel confronto con cinque anni fa, altrettanto vero è che alle 19 la situazione si è ribaltata: i nuoresi che a metà serata avevano votato erano il 32%, 9.604 iscritti alle liste dell’anagrafe, oltre sei punti percentuali in meno rispetto al 2020. Peggio ancora per i cinque quesiti referendari: la media italiana del 16% dei votanti alle 19, a Nuoro era addirittura inferiore al 14%. Detto in altre parole: neppure le elezioni amministrative sono riuscite a fare da traino per i referendum. Un dato che fa riflettere, un dato da analizzare con attenzione nell’immediato futuro, salvo sorprese dell’ultima ora, di questo pomeriggio, visto che anche alle 23 di ieri sera la panoramica era pressoché la stessa. Buone notizie, per stare al territorio, sono arrivate prima da Cardedu, poi da Oniferi: superato il quorum, hanno entrambi il sindaco (Marcello Vacca a Cardedu; Antonio Piras a Oniferi). Nuoro, invece, deve ancora aspettare: soltanto stasera sul tardi si saprà se c’è un nuovo sindaco (o sindaca) o se si dovrà andare al secondo round tra due settimane.