Salva-casa, verso l’ok del Consiglio regionale: no ai mini appartamenti da 20 metri quadri
In Commissione Assetto del territorio raggiunta l’intesa tra maggioranza e opposizione
Cagliari Intesa di fatto raggiunta tra maggioranza e opposizione sul Salva-casa sardo. Il Consiglio regionale oggi, 12 giugno, vota i 30 articoli della legge, ma ieri il passaggio in commissione degli emendamenti proposti ha appianato buona parte dei contrasti tra Campo Largo e centro-destra.
La commissione Assetto del Territorio (presieduta da Roberto Li Gioi, M5S) ha infatti discusso 33 emendamenti, 22 presentati dalle opposizioni e undici da maggioranza (8) e giunta (3). La maggioranza ha votato a favore dei suoi, per altri la commissione ha rimandato il giudizio all’aula, alcuni presentati dalle opposizioni non sono stati accolti. Possibili alcuni emendamenti al testo presentati dalla giunta su cui si cercherà l’unanimità. Intesa praticamente raggiunta tra schieramenti sulle volumetrie autorizzabili in totale o parziale difformità, ma che avessero comunque la capacità di volume sin dall’origine: il limite di tolleranza dovrebbe raggiungere rispettivamente il 20 e il 30 per cento del totale.
Altro punto in discussione è l’entrata in vigore di questo punto. La giunta propone sino allo scorso maggio, le opposizioni indicano dalla data di entrata in vigore di questa legge, nei prossimi giorni. Nessuna modifica per le altezze minime previste, né tantomeno per l’abitabilità di monolocali di 20 metri quadri. Il limite rimane 28 metri quadri. Su quest’ultimo punto le opposizioni hanno avanzato due considerazioni a giunta e maggioranza: la prima riguarda il fatto che non inserire la riduzione della superficie minima, come prevista dalla legge nazionale e inusualmente richiesta di recente anche con una nota ufficiale dallo stesso ministro Salvini, pone la nuova legge sarda a rischio impugnazione; la seconda riguarda il numero di monolocali di queste dimensioni: per la minoranza non ve ne sarebbero, e quindi non ci sarebbe bisogno di non considerarli per la loro eventuale sanatoria. Entrambe le richieste non sono state accolte in commissione e non lo saranno in aula. Eventuali emendamenti delle opposizioni dovrebbero trovare il voto contrario della maggioranza, certa di ricevere sul voto finale alla legge quantomeno l’astensione.(gcen)